domenica 17 novembre 2013

Braccia rubate all’agricoltura ? arriva il contadino 2.0

Il boom di aziende agricole conquistate dalla Rete in dieci anni è cresciuto oltremodo:I contadini 2.0 hanno preso il volo. Si è passati da 5 a 29mila siti internet e da 3 a 27mila esperimenti di commercio elettronico.Una vera e propria cultura digitale  al servizio della terra inizia a dilagare nel mondo. "Sono una nuova generazione di artigiani della terra e della rete" ha detto Giampaolo Colletti “Quasi tutti hanno mollato il vecchio e stressante lavoro fatto di cartellini da timbrare per abbracciare quello durissimo del coltivare la terra e vendere i suoi frutti. Il bio è la loro religione, ma è un credo che professano insieme a migliaia di utenti consumatori finali, raggiunti con molta più facilità oggi grazie a internet".
ll contadino di nuova generazione, ha una laurea in economia o non si fa mancare un percorso specializzato, come quello nel dottorato in scienze delle produzioni agrarie, la zappa in una mano nell’ altra il mouse, parla le lingue e da oggi – lacuna colmata – ha pure un social network. Non per chattare o postare foto di ortaggi, ma per procacciarsi terra (gratis) da coltivare. Ce n’è tanta tra Bolzano e Siracusa: il problema è trovare braccia disposte a coltivarla.


Alcuni esempi fra tutti, per capire questo fenomeno è in primo luogo quello di Eurorto, un terreno di proprietà di venti lavoratori di Eutelia in cassa integrazione: nel 2009 hanno deciso di ripartire dalla terra prendendo in gestione tremila metri quadrati all'Ardeatino, nella zona sud di Roma, per fare un orto. Un terreno che funziona e che sta dando ottimi risultati. Poi c'è Paolo Ferraris, 33 anni, di Vercelli, che ha realizzato un sito dove vende frutta e verdura biologica e non solo: "Vogliamo dare al cliente una maggiore consapevolezza di ciò che mangia, rendendolo artefice delle semine, consegnandogli i prodotti la cui tracciabilità è assoluta. Così i clienti possono anche crearsi un orto virtuale (scegliendo la grandezza e la tipologia della verdura) che verrà riprodotto in azienda".
"Io e il mio ragazzo facevamo l'orto sul balcone di casa nostra e abbiamo iniziato a cercare dei semi all'estero. Abbiamo trovato tante persone che si interessavano a pomodori e peperoni adatti a quello che all'estero chiamano container gardening. Così ora vogliamo diventare il punto di riferimento in Italia per chi vuole iniziare un orto in vaso" ha detto Soira Bazzo, 31 anni, di Conegliano Veneto,che vende semi per l'orto sul sito piccolovegsforpots.
Questi contadini digitali che lavorano la terra e “navigano” in rete sono in forte crescita. Secondo i dati Istat in Italia le imprese agricole informatizzate sono poco più di 60mila, ovvero solo il 3.8%, ma comunque il doppio di dieci anni fa. In pole position troviamo il mezzogiorno dove si trova il 63% delle aziende impegnate in questo tipo di attività. L'Italia è comunque indietro rispetto alla Francia dove già nel 2005 ben 105mila aziende agricole su 346mila erano connesse ad Internet per uso professionale.


In questo nuovo scenario, trova spazio anche la nuova iniziativa TerraXChange, il sito per chi sogna un orticello da coltivare (e non schifa la condivisione) e chi il terreno per l’orticello ce l’avrebbe, ma non sa che farsene. Un vero e proprio social network con tanto di profili, foto e mappa interattiva dell’Italia degli orti incolti. “I proprietari pubblicano online i dettagli dei loro terreni incolti e gli appassionati orticoltori si offrono per coltivarli. Alla fine una parte del raccolto andrà al coltivatore, una parte al proprietario” spiega Marco, che la settimana scorsa ha lanciato il sito assieme a un paio di amici.
Il guadagno esiste anche in questa iniziativa.  Al sito arriva dalla vendita di prodotti per l’orto tramite l’e-commerce. Agli utenti invece dalla spartizione degli ortaggi. Ma Marco non ha dubbi:  “Prima di tutto viene il piacere di riscoprire un’attività appaganti, e magari dei legami sociali”. Che è poi quello che ha spinto Marco tra le braccia di Madre Natura all’alba del 2013. 
“Non è un caso se sempre più giovani si iscrivono ad Agraria, come ho fatto io. Abbiamo scoperto che in questo settore si può soddisfare una domanda crescente di qualità, in Italia e non solo. C’è la crisi, è vero: ma soprattutto c’è la soddisfazione di lavorare a un prodotto dall’inizio alla fine, dal seme alla tavola”. “Il nostro paese è pieno di terreni agricoli incolti che nessuno utilizza più ma anche di giovani che, come me, tornano alla terra” spiega Marco Tacconi, 25enne neolaureato in Agraria alla Statale di Milano. “Per questo mi sono detto: e se bastasse mettere in contatto la domanda con l’offerta?”
Non si può qundi negare che malgrado la crisi alcuni settori rimangono dei capi saldi, in termine di risorse e occupabilità , l'unica cosa che forse potrebbe mancare a questa emergente tendenza, del ritorno al rurale è forse la conoscenza di questa opportunità che si offre a molti giovani per trovare un sbocco verso un futuro, certamente sudato, ma costruito con le proprie mani.



Ci lasciamo con questa panoramica :

Dipendenti della terra:
Nel 2012 la crescita complessiva dell’occupazione in campagna è stata trainata dal lavoro dipendente: +10,1% in Italia. I dati sono riferiti al secondo trimestre: il periodo che va da Marzo a Maggio coincide con la stagione dei grandi raccolti, quindi c’è una maggiore richiesta di manodopera per le operazioni in campo. Anche qui, c’è una forte presenza di giovani: il 26% dei lavoratori dipendenti sono al di sotto dei 30 anni.

Imprenditori della terra:
C’è da dire che non esistono solamente i dipendenti della terra, si moltiplicano, infatti, le giovani aziende guidate da professionisti come: agronomi, geologi, insegnanti, avvocati, etc. L’80% dei nuovi arrivati nei campi, è stato aiutato economicamente dalla famiglia in fase di Start Up.
Secondo una stima, su 100 neocontadini hanno ricevuto l’aiuto familiare:
  • 65 per l’acquisto della terra.
  • 56 per la burocrazia della partenza.
  • 45 per i macchinari agricoli.

Come muoversi? Ecco una piccola guida per il contadino 2.0:

Creare un sito web, un canale di e-commerce, un blog e un profilo Facebook e Twitter della propria azienda.
Trasformare l’azienda in una “fattoria didattica” per l’educazione ambientale.
Puntare sull’ospitalità, riservando uno spazio all’accoglienza e al consumo dei prodotti.
Puntare sul risparmio attraverso il riciclo degli scarti agricoli e il riutilizzo dell’acqua.
Usare l’azienda per produrre energia da fonti rinnovabili come eolico e solare.
Riservare uno spazio dell’azienda a laboratorio di sperimentazione di nuove colture.
Fare rete con gli altri imprenditori agricoli.

Finanziamenti e Sussidi :

Fondo europeo agricolo per lo sviluppo rurale (Feasr) 2007/2013: 184 mln l’anno per i giovani agricoltori nella fase iniziale di attività, e incentivi per l’ammodernamento delle aziende e la realizzazione di attività agrituristiche.
Decreto legge n.1 del 2012: Incentiva il riutilizzo dei terreni demaniali da parte di under 40.
Fondo per lo sviluppo dell’imprenditoria giovanile in agricoltura: Istituito con la finanziaria del 2007, prevede borse di studio e incentivi per la ricerca e lo sviluppo.
Contributi ministeriali alle aziende: Previsti per il subentro di un giovane agricoltore nelle aziende e accesso al credito agevolato per le Start Up.

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