giovedì 19 marzo 2015

La brand reputation nel 2015: come e da chi deve essere sviluppata? - http://www.4writing.it/

Molte aziende al giorno d’oggi hanno già intrapreso un’attività di comunicazione via web, hanno già realizzato un sito (almeno vetrina), hanno già aperto la pagina su Facebook, hanno già provato a fare qualche campagna Google Adwords.
Hanno provato, ma non hanno convertito, e quindi non ci credono più.
Serve dunque porsi una domanda precisa:
fare web marketing e sviluppare la brand reputation online, è davvero solo una strategia fatta di passaggi precisi e step da seguire passo passo, o piuttosto è uno stile di vita, un qualcosa che va integrato, studiato, analizzato e intrapreso da parte di tutto lo staff, non soltanto da parte dell’ufficio commerciale?
Credo che molti imprenditori oggi si sentano presi in giro, perchè negli ultimi anni hanno speso molti soldi per mettere la loro impresa online, per realizzare un sito che ad oggi non ha mai portato nulla di concreto, perchè tutto quello che l’agenzia di comunicazione ha fatto, è stato confezionargli un prodotto finito.
Un sito bello, semplice, ovviamente non responsive perchè non era previsto a preventivo. Eccolo qua, pronto per l’azienda. Gli hanno spiegato come funziona e come aggiornare le pagine, ma nessuno gli ha mai detto come farlo diventare uno strumento di conversione.
Si perchè è di questo che stiamo parlando. Cosa vuoi che gli importi all’imprenditore di avere il sito bello o la pagina facebook? Se ha deciso di mettersi online è perchè gli hanno detto che i clienti sono là e sarebbe stato facile raggiungerli.

Ma non basta esserci, bisogna esserci nel modo giusto.

Le azioni per sviluppare una brand reputation valida, un’immagine chiara dell’azienda, che deve saper ispirare fiducia, credibilità e valori positivi anche e soprattutto sul web, sono finalizzate a perseguire un’azione da parte dell’utente: l’acquisto di un prodotto, l’iscrizione alla newsletter, la richiesta di un preventivo.
E’ il primo punto di contatto fondamentale con l’altro, ma è solo un primo passo, bisogna poi essere bravi a fidelizzare.
Ma quella volta al nostro amico imprenditore nessuno l’ha spiegato, e lui oggi si ritrova con una pagina web ben fatta, una pagina facebook aggiornata ogni tanto dal cuggino di turno, e tempo e soldi spesi per niente.
Il web marketing e la costruzione di una valida brand reputation, dovrebbe essere unafilosofia aziendale condivisa e sfruttuata da tutti coloro che fanno parte dell’impresa, perchè alla fine essa è un organismo vivente, che funziona quando ogni parte fa il suo lavoro ma persegue un obiettivo comune: la crescita e lo sviluppo sul mercato.
C’è un cervello, il titolare, che deve avere le redini e il controllo generale. Ma poi, ogni sezione ha un suo compito preciso, e ognuna rimane parte di uno stesso organismo.
In questo senso il marketing possiamo paragonarlo al sangue che circola. Esso alimenta ogni parte, dal cervello ai piedi, scorre ovunque ma ha una sua linea precisa, fa il suo dovere specifico ma si trova in ogni parte del corpo.
Ecco che quindi l’ufficio commerciale ha il dovere di apprendere come e cosa è necessario fare per comunicare con l’esterno, mostrando la parte rosa dell’azienda stessa, il lato bello del brand aziendale, non quello cadaverico e senza vita. Deve sapere come è fatto il proprio sito web, deve sapere come comunicare la mission aziendale, deve sapere come arrivare all’interazione con i clienti attuali e deve sapere come fare in modo che i nuovi utenti diventino facilmente nuovi potenziali clienti.
In pratica il web marketing è fatto di step precisi da seguire, ma c’è molto di più!
Il brand non rappresenta soltanto un’azienda, ma rappresenta delle persone che collaborano per raggiungere determinati obiettivi.
Ciò significa che tutti coloro che ne fanno parte devono contribuire a loro modo alla comunicazione efficace del messaggio aziendale. Da parte di tutti deve esserci la buona diffusione del prodotto e dell’azienda stessa, come anche una buona attività all’interno dei social per diffondere il messaggio emesso dall’ufficio marketing.
In questo modo si fa gruppo, si fa squadra, si crea una brand reputation positiva, e diventa più facile per chi non conosce l’azienda potersi fidare per prendere la propria decisione di acquisto. Se l’azienda è chiusa, non comunica, non emette messaggi positivi, non emette valore e teme il mondo esterno, come è possibile che gli altri si fidino? Come possono se nemmeno la conoscono quest’impresa?
Ricordalo.
Impara a raccogliere fan, ma non semplici like su Facebook, non sono quelli che misurano il successo del tuo lavoro. Ti serve il contatto, l’interazione con l’altro, la costruzione di un rapporto di fiducia che attraverso internet riesci facilmente a raggiungere.

Allora, cosa è importante fare per la Brand reputation?

  1. Ragiona su quelli che sono gli obiettivi che vuoi perseguire attraverso il web e lavora per ottimizzare la tua presenza online comunicando questi obiettivi. Lavora su quello che cerca il cliente, non su quello che vuoi tu.
  2. Punta sulla formazione, che non deve essere legata soltanto all’ufficio marketing, ma deve essere integrata e approfondita da parte di ogni membro dell’azienda. Se pensi che sia una perdita di tempo allora chiudi subito la pagina, non sei ancora pronto per affrontare questo passo.
  3. Comunica un messaggio semplice e chiaro sfruttando l’immagine del brand aziendale, attraverso il web e i social. Diffondi informazioni valide cercando di aiutare concretamente gli altri, raccogli fan e contatti interessati a quello che hai da dire.
  4. Lavora sul Content Marketing e sull’Inbound Marketing: sfrutta i contenuti per interessare, ma poi sviluppa la relazione con chi ti lascia il suo contatto. La fiducia si ottiene conoscendo piano piano le persone.
  5. Tieniti pronto per quando sarà il momento, se hai comunicato un buon messaggio e se ogni parte dell’impresa ha lavorato bene, i risultati non tarderanno ad arrivare, le richieste di acquisto arriveranno senza fare troppi sforzi.
Diventa una calamita per i clienti, non andarli a cercare tu.
Costruisci una brand reputation di ferro, deve essere riconosciuta in modo positivo e diffusa altrettanto bene da parte di tutti coloro che fanno parte dell’azienda.

FONTE: http://www.4writing.it/webmarketing/brand-reputation

mercoledì 18 marzo 2015

Concorso Fotografico “Coste e Fiumi - paesaggi in mutazione”

Il Concorso “Coste e Fiumi - paesaggi in mutazione”, promosso da Legambiente e il Dipartimento di Rigenerazione Urbana dell'Ordine degli Architetti di Roma, nell'ambito della terza Biennale dello Spazio Pubblico,invita a raccontare attraverso la narrazione fotografica il ricco patrimonio ambientale italiano.


Possono partecipare tutti i fotografi professionisti o dilettanti, senza restrizioni di età e nazionalità. I concorrenti devono presentare un progetto di racconto fotografico composto da un massimo di 3 immagini, in b/n o a colori realizzati con qualunque dispositivo anche digitale e legati tra loro secondo un criterio personale scelto dall'autore.

L'autore della foto vincitrice riceverà un premio di 700 euro, al secondo classificato andranno invece 300 euro. Le foto selezionate ed i nomi dei vincitori saranno inoltre pubblicate sul sito di Legambiente e su quello dell'Ordine degli Architetti di Roma. 

Il termine per la presentazione delle domande è il 20 aprile 2015.


Fonte: http://www.cliclavoro.gov.it/

lunedì 9 marzo 2015

L’ IMPORTANZA DEL LOGO. PERCHE' DOVREBBE COSTARE PIU' DI UNA CENA AL RISTORANTE - www.thinko.it

Il logo è uno strumento di comunicazione in quanto espressione di un progetto più grande che si chiama Branding, processo attraverso il quale l’azienda differenzia il proprio prodotto fra altri simili, grazie all’utilizzo di nomi e simboli che dovranno trasferire i valori tangibili e quelli intangibili del prodotto stesso.
  • Un logo aziendale deve essere originaleDeve essere progettato unicamente per la vostra società.
    Un Marchio a basso costo o la creazione di un “logo generico” potrebbe non rispecchiare i valori dell’ azienda.
    Un progetto a basso costo potrebbe utilizzare immagini ClipArt che potrebbero finire per essere utilizzate da un’ altra società.
  • DescrittivoDeve riassumere il tuo valore professionale, identificando la vostra società nella rispettiva categoria di mercato.
  • RicordatoLe sue forme, i suoi colori, i suoi caratteri devono essere univoci anche e soprattutto in attività molto simili tra loro.
    Un logo ben fatto dà longevità, una volta che è stato realizzato rappresenterà l’ azienda per molti anni e con il tempo acquisterà valore economico e sociale.
  • Attraverso il marchio le persone hanno una prima impressione della vostra aziendaE’ la rappresentazione dell’ azienda ancora prima che un potenziale cliente varchi la vostra porta.
    Può diffondere un immagine di una grande società, può darvi un immagine seria, divertente…
  • Deve essere basato su una visione professionaleIl vostro logo deve trasmette all’esterno un immagine professionale riassumendo valori e filosofia della vostra attività. (Se così non fosse il Sig. Mc Donalds non avrebbe ogni giorno nuovi clienti per l’ora di pranzo)
  • Deve essere adattabileIl logotipo deve essere facilmente adattabile ai diversi supporti mantenendo una perfetta
    leggibilità, sia in formato gigante che in formato bigliettino da visita.
  • Deve esprimere anche il lavoro intellettuale e il tempo necessario per la sua progettazioneUno degli aspetti che la gente non sempre valuta è la quantità di lavoro necessario per la creazione di un logo professionale:
    * La ricerca – anche se il budget è piuttosto piccolo dovremmo almeno sapere chi sono i vostri principali concorrenti e come essi si presentano sul mercato
    * Il brainstorming di idee
    * La sintesi delle idee
    * Lo studio dei caratteri, le scorciatoie mentali, il punto focale e gli abbinamenti colore
    * Gli schizzi su carta
    * Le diverse soluzioni lavorate al computer
    * La presentazione al cliente
    * La modifica, il ritocco e le ulteriori modifiche.
  • Un logo è il punto di partenza di tutta la vostra immagine aziendaleLa tipografia, i colori e lo stile del progetto spesso dettano l’ aspetto per tutta l’immagine della vostra società (immagine coordinata).

In generale per stabilire il costo di realizzazione di un marchio vanno tenuti presenti alcuni aspetti:
  • settore in esame
    Un logotipo destinato ad un fruttivendolo non può avere lo stesso valore intangibile di uno destinato ad famosa casa automobilistica.
  • diffusione sul mercato dell’azienda richiedente.
  • studio a monte e conseguente idea partorita.
  • se è un restyling o un nuovo progetto.
  • firma del designer
    Come un quadro anche un logo acquista valore superiore se disegnato da un grande designer.

lunedì 2 marzo 2015

10 consigli per usare al meglio i social media se hai una startup - ninjamarketing.it

Molti vorrebbero sfruttare i social media solo per avere un ritorno in termini di business, ma il potenziale è molto più ampio.

Le startup per loro natura hanno necessità di essere, il più velocemente possibile, note al grande pubblico. Molte di esse, loro malgrado, vorrebbero sfruttare i social media solo per avere immediatamente un ritorno in termini di business, ma il potenziale è molto più ampio. Il panorama dei social media è chiaramente uno dei più vasti e di difficile lettura per le startup che si apprestano a farne parte, noi abbiamo risposto a dieci questioni cruciali sul loro uso per rendere l’entrata meno traumatica possibile.

1. Ci sono più di 700 social media, qual è quello giusto per noi?

È del tutto naturale sentirsi sopraffatti dalla scelta di strumenti e tecnologie. Molti founder pensano che il fulcro della questione sia essere presenti sul maggior numero di piattaforme possibili, in realtà essere “presenti” sui social media, non significa creare un account. Avere un profilo inattivo crea una reazione esattamente contraria, infatti la scelta delle piattaforme da utilizzare dovrebbe dipendere da queste domande: 1. Qual è il nostro target audience?, 2. Qual è il nostro obiettivo? Facciamo un piccolo esempio, se la startup in questione fosse un ristorante Facebook sarebbe la piattaforma migliore per far sentire la propria presenza.

2. Il content marketing è utile alla nostra startup?

Assolutamente sì, ma più che seguire il lavoro degli altri, ci si deve concentrare a fare il nostro al meglio possibile trasmettendo contenuti di alta qualità e soprattutto di valore per il nostro target. Il punto di partenza per una social media strategy è quello di creare contenuti da promuovere facilmente, uno strumento ottimo per iniziare è la creazione di un blog aziendale.

3. I social media sono utili al B2B?

Lo sono certamente. La chiave sta nel definire una solida social media strategy che includa la definizione degli obiettivi che si desidera raggiungere, selezionando le piattaforma giuste,misurando costantemente i risultati e quindi affinare man mano le strategie da tali misurazioni e dalle valutazioni personali.

4. Si possono ottenere nuovi clienti tramite i social media?

Facciamo un esempio: Supponiamo di essere una società di servizi software. In uno dei gruppi su Linkedin abbiamo notato una conversazione che ci interessa e decidiamo di parteciparvi dando il nostro punto di vista sulla questione. Attraverso questa interazione un membro del gruppo si collega col nostro account. Cosa è successo? Abbiamo ottenuto un nuovo potenziale cliente, senza utilizzare strategie push.

5. Dovremmo spendere denaro in advertising?

La prima domanda da porsi è: che cosa si vuole raggiungere attraverso gli annunci? Sappiamo tutti che gli annunci sono disponibili in diverse piattaforme, quindi sulla base degli obiettividovremmo scegliere quella migliore per noi e in base al bilancio capire la cifra da investire. Molto interessante è il fatto che gli annunci funzionano meglio per cose specifiche come eventi, post, e specifiche offerte.

6. Quanto è importante il personal brand dei founder?

Il personal brand è molto importante, soprattutto se si parla di startup. Infatti mentre il valore del servizio è misurabile solo dopo la sua utilizzazione, il valore dell’azienda va misurato sulla base della fiducia che i clienti ripongono nei loro founder, per i clienti è molto importante sapere chi sta dietro al prodotto.

7. I social media possono aiutarci a venire a contatto con i migliori talenti?

In primo luogo bisogna porsi questa domanda: Perché i migliori talenti dovrebbero voler lavorare con noi? Supponiamo di essere una startup all’avanguardia con un’infrastruttura impressionante e un ambiente di lavoro che crea grandi opportunità di crescita. Mostriamo adesso tutte queste caratteristiche sui social media. Il risultato? Certamente positivo. Ci troviamo infatti in un’era in cui i candidati non si limitano ad aderire ad una società solo leggendo la descrizione del lavoro che svolgeranno, assicurarsi di creare la giusta impressione è quindi la chiave per ottenere la collaborazione dei migliori talenti in circolazione.

8. Come definisco la frequenza dei messaggi di stato sui social media?

Domanda molto semplice ma anche molto importante. Dobbiamo postare tre o dieci tweets?, quante aggiornamenti di stato devo programmare su Facebook?, dovrebbero essere fatti tutti i giorni?, quante volte dovremmo postare un aggiornamento della pagina aziendale su LinkedIn? Dovremmo scrivere due post a settimana o uno al giorno sul nostro blog? Tutto dipende da quello che ci siamo prefissati, se quindi avessimo deciso di postare tre tweets al giorno occorre che siano postati ogni giorno, la cosa fondamentale è la coerenza.

9. Va bene programmare gli aggiornamenti?

Come startup è del tutto naturale non poter essere onnipresente sui social media. Siamo tutti a conoscenza dell’utilità di strumenti di programmazione come Hootsuite o Bufferapp, basta stare attenti che i post non siano irrilevanti in certi periodi orari. Se ad esempio si programma un tweet relativo ad una conferenza, ma la conferenza viene annullata, è più che opportuno eliminare tale programmazione per evitare terribili fails.

10. Meglio gestire i social media in-house o con l’aiuto di un’agenzia?

Nessuno conosce il nostro business meglio di noi. Sappiamo bene di aver bisogno di essere strettamente coinvolti nelle attività sui social media. Non è qualcosa che si può solo consegnare a qualcuno per poi non pensarci più. Per rendere tutto ciò più efficace è necessario essere il più coinvolti possibile. Se avessimo tempo e competenze sarebbe opportuno gestire personalmente le attività social, anche se utilizzare esperti del settore ha molti vantaggi. Probabilmente la nostra startup ha anche bisogno di uno specialista per curare l’aspetto cruciale dei social media, almeno inizialmente, e una volta ottenuto il massimo, iniziare a gestire personalmente i propri account.