mercoledì 27 novembre 2013

Oltre 157mila euro per sostenere idee e progetti delle Organizzazioni di Volontariato della provincia di Salerno.

Pubblicata sul sito internet di Sodalis CSV Salerno la graduatoria finale per la prima scadenza del Bando:“Pratiche di sussidiarietà: percorsi di progettazione sociale”. L’azione, promossa dal Centro Servizi per il Volontariato della provincia di Salerno Sodalis, sosterrà per oltre 157mila euro progetti e iniziative promosse da OdV della provincia.



Presentati alla prima scadenza, lo scorso 9 ottobre 2013, trentasei progetti di cui diciotto ammessi a finanziamento, suddivisi in due tipologie di azione; la prima dedicata alla micro-progettazione e la seconda alla progettazione in rete. Nel primo caso le associazioni hanno presentato la propria idea singolarmente, mentre nel secondo caso le organizzazioni hanno sviluppato percorsi di partnership per rispondere a bisogni ed esigenze sociali del territorio. Nello specifico i progetti si riferiscono ad attività legate ai minori, a un corretto uso dei social network, al gioco, al teatro e all’attività sportiva. Seguono percorsi alla cittadinanza attiva legata al mondo dei giovani, al teatro e a percorsi di educazione stradale sicura. Spazio nelle attività progettuali anche alle famiglie in difficoltà e per quelle che vivono con pazienti affetti da particolari patologie invalidanti, come quelle neurodegenerative, con percorsi informativi, di ascolto, mutuo-aiuto e aggregazione proprio per favorire la partecipazione e ridurre la solitudine delle famiglie. Sostenuti dal Centro Servizi inoltre, attività legate alla donne vittime di violenza e di inclusione sociale dei migranti. Il bando “Pratiche di sussidiarietà: percorsi di progettazione sociale” prevede un seconda scadenza il 31 marzo 2014, a cui possono partecipare le OdV della provincia. Il documento con la relativa modulistica sono disponibili sul sito internet www.csvsalerno.it. Il bando vuole incentivare e valorizzare le iniziative di volontariato della provincia- commenta Leopolda Minchillo, Presidente di Sodalis- rispondendo alle problematiche sociali del nostro territorio. La presentazione al Centro Servizi di tante proposte progettuali denota una grande partecipazione del volontariato alle difficoltà presenti nel nostro territorio con idee e attività concrete dirette a rispondere alle esigenze di sviluppo e di crescita della provincia.

Fonte: QuasiMezzogiorno.it

lunedì 25 novembre 2013

Nuovi finanziamenti alle Piccole e Medie Imprese da parte del Ministero dello Sviluppo Economico

Il Ministero dello Sviluppo Economico, con decreto ministeriale del 29 luglio 2013, concede finanziamenti agevolati per l’ampliamento delle micro, piccole e medie imprese ubicate nelle aree delle Regioni dell’Obiettivo Convergenza (Calabria, Campania, Puglia e Sicilia), nonché per loro diversificazione ovvero la conversione dei processi produttivi.                                                 
A tal fine è attivato un fondo per 150.000.000 di euro a valere sulle risorse del Piano di Azione e Coesione. Una quota di detta dotazione, per circa 90.000.000 di euro, è riservata ai programmi d’investimento proposti da micro, piccole e medie imprese. Una sottoriserva, pari a 22.500.000 milioni di euro è destinata esclusivamente alle micro e piccole imprese.

Chi sono i beneficiari?
Possono beneficiare delle agevolazioni le micro, piccole e medie imprese che:
·         siano costituite da almeno 2 anni; se si tratta di imprese di servizi, avere forma di società;
·         non si trovino in liquidazione volontaria né sottoposte a procedure concorsuali;
·         si trovino in regie di contabilità ordinaria;
·         non si trovino in condizioni tali da risultare “impresa in difficoltà”.
Non possono beneficiare delle agevolazioni le imprese della siderurgia, della cantieristica navale, dell’industria carboniera, delle fibre sintetiche nonché della trasformazione e commercializzazione di prodotti agricoli.
Non possono essere concesse agevolazioni per il sostegno delle attività connesse all’esportazione verso Stati membri UE ovvero Paesi terzi.
Requisiti dei programmi d’investimento
I programmi d’investimento possono prevedere:
·         la realizzazione di una nuova unità produttiva;
·         l’ampliamento di una unità produttiva;
·         la diversificazione della produzione in nuovi prodotti aggiuntivi;
·         il cambiamento fondamentale del processo di produzione di una unità produttiva esistente.
L’investimento può essere realizzato soltanto presso una unità produttiva localizzata nei territori delle Regioni Calabria, Campania, Puglia e Sicilia.
Caratteristiche dei programmi d’investimento
I programmi d’investimento devono essere finalizzati allo svolgimento delle seguenti attività economiche:
1.       attività manifatturiere (solo a titolo di esempio: industrie alimentari escluse le attività di trasformazione e commercializzazione di prodotti agricoli  e dell’acquacoltura, industrie tessili, confezione di articoli di abbigliamento, industrie del legno e dei prodotti in legno, fabbricazione di carta ed altri prodotti in carta, stampa e servizi connessi alla stampa, fabbricazione di prodotti chimici, fabbricazione di apparecchi per uso domestico ed altre apparecchiature elettriche, …);
2.       produzione e distribuzione di energia elettrica e di calore limitatamente agli impianti alimentati da fonti rinnovabili o che concorrono all’incremento dell’efficienza e risparmio energetico, con potenza non superiore a 50 MW elettrici;
3.       erogazione di servizi (solo a titolo di esempio: magazzinaggio ed attività di supporto ai trasporti, telecomunicazioni, informatica ed attività connesse, ricerca scientifica e sviluppo, attività professionali, scientifiche e tecniche limitatamente a ricerche di mercato, consulenza gestionale.

Spese ammissibili
Le agevolazioni sono erogate per la realizzazione di investimenti innovativi, ossia l’acquisto di immobilizzazioni materiali ed immateriali tecnologicamente avanzate in grado di aumentare il livello di efficienza, flessibilità nello svolgimento dell’impresa nonché riduzione di costi, aumento del livello qualitativo dei prodotti e dei processi, della capacità produttiva nonché miglioramento delle condizioni di sicurezza sul lavoro.
In particolare sono agevolabili gli investimenti relativi a:

·         sistemi composti da una o più unità di lavoro gestite da apparecchiature elettroniche destinate a svolgere una o più specifiche funzioni legate al ciclo produttivo (lavorazione, montaggio, manipolazione, controllo, misura, trasporto, magazzinaggio);
·         sistemi di automazione industriale, mezzi robotizzati, sensori, trasduttori, sistemi di visione artificiale, micro controller per il controllo di una o più fasi del ciclo produttivo;
·         computer dedicati per il disegno industriale dei prodotti, progettazione tecnica, produzione di documentazione tecnica, controllo e collaudo di prodotti;
·         apparecchiature per la fornitura di servizi avanzati;
·         programmi informatici per l’utilizzazione di apparecchiature;
·         apparecchiature scientifiche;
·         sistemi e macchinari finalizzati al miglioramento delle condizioni di sicurezza.

I programmi d’investimento devono prevedere spese ammissibili non inferiori a 200.000 euro e non superiori a 3.000.000 euro.
Non sono agevolati i programmi d’investimento che prevedono la semplice sostituzione di impianti macchinari ed attrezzature.
Sono agevolabili solo le spese relative all’acquisto di nuove immobilizzazioni materiali ed immateriali e le medesime devono essere mantenute nella regione in cui è ubicata l’unità produttiva oggetto degli investimenti almeno per 5 anni, ovvero 3 anni nel caso di imprese di piccole e medie dimensioni.

Non sono ammesse le spese relative a commissioni interne, leasing e spese relative a macchinari, impianti ed attrezzature usati, spese di funzionamento, notarili, imposte, tasse e scorte né gli acquisti di singoli beni di valore inferiore a 500 euro I.v.A. inclusa.
Ammontare e regime delle agevolazioni concedibili
Le imprese beneficiarie otterranno una sovvenzione rimborsabile a copertura del 75% delle spese ammissibili complessive. Tuttavia devono garantire una copertura finanziaria degli investimenti per il 25% delle spese ammissibili complessive, attraverso risorse proprie ovvero mediante finanziamento esterno.
La sovvenzione rimborsabile deve essere restituita, senza interessi, secondo un piano di ammortamento a rate semestrali in un periodo massimo di 7 anni per una percentuale così articolata:
·         70% della sovvenzione per le imprese di piccola dimensione;
·         80% della sovvenzione per le imprese di media dimensione;
·         90% della sovvenzione per le imprese di grande dimensione.

Modalità e termini di presentazione dei programmi d’investimento
Le domande di accesso alle agevolazioni devono essere inoltrate, esclusivamente con procedura telematica, a partire dal 27 febbraio 2014.


domenica 24 novembre 2013

10 azioni per rilanciare l’Italia con un "nuovo patto verde"

Un “green new deal” per l’Italia: un “nuovo patto verde”sulla linea del New Deal di F. D. Roosevelt che portò l’America fuori dalla crisi della Grande depressione negli anni Trenta. A differenza però di quegli anni il nuovo provvedimento “deve” avere una connotazione “verde”, come ha sottolineato il ministro dell’Ambiente, Andrea Orlando, inaugurando i lavori degli Stati generali della green economy (Sgge) a Rimini nel giorno di apertura della fiera Ecomondo (6-9 novembre). “Gli investimenti ambientali sono una delle risposte alla crisi, non qualcosa che la crisi non permette di effettuare”, ha detto Orlando. 
«La mancata prevenzione infatti è un sistema per generare debito futuro. E al di là di tutte le contraddizioni, puntare sulle rinnovabili non è stato un errore e non abbiamo bisogno di altri inceneritori, anche se non vanno demonizzati ma usati meglio».
IL PATTO VERDE - Il primo punto delle dieci azioni è proprio la riforma fiscale in chiave green, in pratica l’eco-fisco, partendo dalla riduzione degli incentivi per le attività che hanno maggiore impatto sull’ambiente favorendo invece la deducibilità degli investimenti verdi. Quasi di conseguenza gli altri punti, come le risorse per le infrastrutture green e la difesa di suolo e acque; l’efficienza e il risparmio energetico (anche sulla linea della direttiva europea 20-20-20); il recupero e il riciclo della risorsa-rifiuti; il rilancio degli investimenti per le fonti energetiche rinnovabili; la riqualificazione e la rigenerazione urbana; la mobilità sostenibile tramite un fondo nazionale; puntare sull’agricoltura di alto livello (senza Ogm, va da sé) e sulla filiera biologica; infine un piano nazionale per l’occupazione giovanile in ambito green, come la riduzione triennale del prelievo fiscale e contributivo per l’impiego dei giovani e il sostegno alle start-up green giovanili. ZONA GRIGIA – “Il pacchetto proposto è ampiamente condivisibile, ma ha bisogno di una ‘spinta’ da vari settori, nazionali ed europei”, ha detto il ministro Orlando. Il mondo green italiano ha quindi fatto le sue proposte, si spera solo che non cadano nella zona “grigia” delle pastoie politico-burocratiche e dei veti incrociati che avvolge il Paese.
STATI GENERALI DELLA GREEN ECONOMY - Agli Sgge è stato presentato un pacchetto di dieci azioni che costituisce il nucleo del New Deal verde, misure innovative per indicare il percorso che l’Italia deve intraprendere se vuole uscire dall’ attuale crisi e restare agganciata alle nazioniicolo che stanno già lasciando la fase recessiva: un percorso fatto di sviluppo durevole, ripresa degli investimenti, rilancio dell’occupazione. «La riqualificazione dal punto di vista urbano del nostro Paese, con il recupero delle periferie come nei decenni scorsi è stato fatto con i centri storici, sarà la sfida del futuro, una sfida verde che produrrà occupazione», ha illustrato il ministro Orlando.



QUATTRO DIRETTRICI - Il pacchetto di dieci proposte è stato messo a punto dal Consiglio nazionale della green economy (composto da 66 organizzazioni di imprese), in collaborazione con i ministeri dell’Ambiente e dello Sviluppo economico (il cui ministro Flavio Zanonato chiuderà giovedì i lavori) e la Fondazione per lo sviluppo sostenibile. Le dieci misure vanno inquadrate all’interno di quattro direttrici: fiscalità “verde”, burocrazia semplificata, strumenti finanziari innovativi e utilizzo più razionale delle risorse finanziarie esistenti. “Si è individuata non solo la spesa ma anche la copertura finanziaria, a partire dalla fiscalità in chiave ecologica”, ha affermato Edo Ronchi, componente del Consiglio nazionale della Green economy.



 fonte : il corriere della sera.

venerdì 22 novembre 2013

47 mila posti di lavoro vacanti. Secondo un recente rapporto annuale del Sistema Informativo Excelsior Unioncamere e Ministero del Lavoro mancano esperti software, sviluppatori, assistenti socio-sanitari, progettisti meccanici, educatori e cuochi.

Lavoro
Sono poco meno di 47 mila i posti di lavoro che non vengono occupati in Italia. E' quanto emerge dall'ultimo rapporto annuale del Sistema Informativo Excelsior di Unioncamere e del Ministero del Lavoro. Nel rapporto si parla di esperti software di gestione aziendale, analisti programmatori, sviluppatori, assistenti socio-sanitari ma anche progettisti meccanici, educatori e cuochi.Oltre a questo dato di fatto che rimane comunque in calo rispetto ai 65 mila posti richiesti nel 2012, numerosi datori di lavoro ha evidenziato che il 6,2% delle nuove assunzioni si dimostrano con competenze inadeguate, una formazione molto scarsa e una capacità molto ridotta di lavorare in gruppo.

Ma quanti lavoratori assorbirà il mercato del lavoro nel 2014?
Parliamo di 367 mila persone circa, con 160 mila diplomati a cui si aggiungeranno 58 mila laureati. Nel dettaglio le imprese tra i diplomati non riescono a trovare gli sviluppatori di software, i disegnatori tecnici, gli assistenti sociosanitari, i riparatori di macchinari, i meccanici e i cuochi mentre tra i laureati il gap riguarda sia gli esperti software ma anche esperti in gestione aziendale, analisti programmatori, progettisti meccanici. Insomma ingegneri informatici fatevi avanti. Altra problematica riguarda la scarsa reperibilità di operatori commerciali con l'estero, di addetti al marketing, infermieri ed educatori professionali.

giovedì 21 novembre 2013

"Solidalitas Challenge": Concorso di idee business per giovani


Avviato il concorso ''Sodalitas Challenge: your ideas, your future'' (sodalitas.challenge.ideatre60partner.it) promosso da fondazione Sodalitas in collaborazione con 35 imprese e 7 partner tecnici tra incubatori d'impresa, venture capitalist, società di coworking e comunicazione digitale. Il concorso è rivolto a tutti gli under 35 italiani, laureati o diplomati, senza lavoro o con un lavoro precario che abbiano elaborato idee di business innovative, sostenibili e in grado di generare nuova occupazione. 
Le idee imprenditoriali più meritevoli, fino a un massimo di 7, verranno adottate dai partner tecnici per diventare start up. Ma in palio ci sono anche 200mila euro in attività di formazione per le idee che arriveranno in finale e la possibilità per tutti i partecipanti di entrare a far parte di un database che le imprese sostenitrici utilizzeranno per individuare nuovi talenti da inserire nei propri organici. ''Il problema della disoccupazione giovanile in Italia non può essere affrontato se non con azioni di sistema che valorizzino la creatività e diano la possibilità alle idee più innovative di emergere e rilanciare la nostra economia - dichiara Ugo Castellano di Fondazione Sodalitas - Sono oltre 40 le realtà che hanno deciso di promuovere questo progetto, che pone al centro la capacità dei giovani di guardare al futuro e di generare contributi originali alla soluzione di problematiche che altrimenti le aziende farebbero fatica a risolvere''. Le idee di business potranno essere presentate entro il 31 gennaio da singoli candidati o da team formati da non più di 4 persone e rientrare in uno degli ambiti in cui è articolato il concorso: innovazione tecnologica; Expo 2015; ambiente ed eco-sostenibilità; lavoro, salute e benessere delle persone; sviluppo del territorio e della comunità; produzione e consumo sostenibile.

Premio da 100mila euro con il bando "cheFare"

L'associazione culturale 'Doppiozero' promuove la seconda edizione del bando 'cheFare', un progetto che favorisce la creazione e lo sviluppo di reti tra imprese culturali con alto contenuto di innovazione per attivare la costruzione di nuovi modelli economicamente e socialmente sostenibili. In palio c'è un premio di 100mila euro.

Il bando è aperto a imprese non profit, low profit e profit. Per partecipare c'è tempo fino al 9 dicembre 2013. I progetti dovranno fare riferimento ai campi della cultura umanistica generalmente intesa: letteratura, musica, teatro, danza, pittura, cinema, video, fotografia, arti plastiche, performing arts, editoria, filosofia, pedagogia, psicologia, sociologia, antropologia. Ogni lavoro dovrà promuovere la coesione sociale nei territori di riferimento con il coinvolgimento della comunità e favorire l'accesso ai saperi. Una squadra composta dallo staff di cheFare e dai partner selezionerà fino ad un massimo di 40 progetti. Questi saranno presenti on line per due mesi per essere votati dal pubblico. Seguirà la valutazione della giuria degli aspetti qualitativi (economici, culturali e sociali) degli otto progetti più votati e la premiazione del vincitore ad aprile.

Per info: www.che-fare.com.

mercoledì 20 novembre 2013

Libri, a Palazzo di Città si presenta “Le strade di Cava de’ Tirreni”

Sarà l’Aula Consiliare del Palazzo di Città di Cava de’ Tirreni (Sa) ad ospitare venerdì 22 novembre, alle ore 17.15, la presentazione del libro “Le strade di Cava de’ Tirreni – Toponomastica storica”, edito dalla Casa Editrice Areablu Edizioni, “costola” dell’azienda Grafica Metelliana. Con la moderazione del prof. Antonio De Caro, l’incontro vedrà la partecipazione del Sindaco Marco Galdi, della prof.ssa Maria Olmina D’Arienzo, Dirigente del Liceo Scientifico “A. Genoino”, e della prof.ssa Lucia Avigliano, nota esperta di storia della Città.


Realizzato da Salvatore Fasano, Franco Bruno Vitolo, Daniele Fasano, Beatrice Sparano e Lara Adinolfi, “Le strade di Cava de’ Tirreni” è un lavoro sullo studio storico-linguistico e sui nomi attribuiti ai toponimi metelliani. L’opera, con copertina cartonata e rilegatura di pregio, racchiude 1300 fotografie di luoghi, personaggi e situazioni, 400 tavole informative tra strade e piazze, oltre 400 pagine in grande formato su carta patinata ed un’appendice ricchissima di proposte di intitolazione o di approvazioni non concretizzate. Per la sua realizzazione ci sono voluti due anni di intenso lavoro, ma il risultato finale testimonia la sua assoluta originalità. La prima sezione del volume è riservata alle numerose frazioni cavesi. Di seguito ogni pagina ospita una strada o una piazza, ciascuna delle quali corredata di informazioni sulla collocazione, di foto del luogo  e del personaggio a cui è dedicata, di un approfondimento sul personaggio stesso e sul significato del nome. Nella seconda parte, invece, spazio ad un’ampia rassegna di allegati riguardanti le proposte di intestazione non ancora portate a termine. Ed infine, una suggestiva galleria di foto-ricordo relative a personaggi ed eventi collegati.

Fonte: QuasiMezzogiorno.it

lunedì 18 novembre 2013

Attivo il Bando "Educazione dei Giovani 2013" contro la dispersione scolastica

La Fondazione CON IL SUD promuove la terza edizione del “Bando Educazione dei Giovani” per sostenere interventi concreti per contrastare la dispersione e l’abbandono scolastici nelle regioni meridionali. Il Bando mette a disposizione complessivamente 4,5 milioni di euro ed è rivolto alle organizzazioni del volontariato e del terzo settore delle aree meridionali in cui si registrano sia un elevato tasso di studenti a rischio abbandono scolastico sia un’elevata percentuale di early school leavers (ESL) : Crotone in CALABRIA; Caserta, Napoli e Salerno in CAMPANIA; Brindisi, Foggia, Taranto in PUGLIA; Cagliari, Nuoro, Oristano, Sassari in SARDEGNA; Catania, Caltanissetta, Enna, Palermo, Ragusa, Siracusa, Trapani in SICILIA. L’iniziativa prevede due specifiche linee di intervento: una contro l’abbandono scolastico e l’altra contro la dispersione scolastica. Il Bando prevede la presentazione delle proposte esclusivamente online. 

La scadenza è diversificata in base alla regione di intervento: Sicilia ore 17.00 del 23 gennaio 2014; Campania e Sardegna ore 17.00 del 30 gennaio 2014; Calabria e Puglia ore 17.00 del 6 febbraio 2014.

Un efficiente piano contro l'abbandono scolastico e la dispersione scolastica che si ripete nel tempo per la terza volta è segno di forza ma soprattutto da rilevanza ad un bando che ha saputo sensibilizzare le associazioni dedite al terzo settore su un argomento molto delicato. 
Un'ottima notizia per i territori del mezzogiorno d'Italia.

domenica 17 novembre 2013

Braccia rubate all’agricoltura ? arriva il contadino 2.0

Il boom di aziende agricole conquistate dalla Rete in dieci anni è cresciuto oltremodo:I contadini 2.0 hanno preso il volo. Si è passati da 5 a 29mila siti internet e da 3 a 27mila esperimenti di commercio elettronico.Una vera e propria cultura digitale  al servizio della terra inizia a dilagare nel mondo. "Sono una nuova generazione di artigiani della terra e della rete" ha detto Giampaolo Colletti “Quasi tutti hanno mollato il vecchio e stressante lavoro fatto di cartellini da timbrare per abbracciare quello durissimo del coltivare la terra e vendere i suoi frutti. Il bio è la loro religione, ma è un credo che professano insieme a migliaia di utenti consumatori finali, raggiunti con molta più facilità oggi grazie a internet".
ll contadino di nuova generazione, ha una laurea in economia o non si fa mancare un percorso specializzato, come quello nel dottorato in scienze delle produzioni agrarie, la zappa in una mano nell’ altra il mouse, parla le lingue e da oggi – lacuna colmata – ha pure un social network. Non per chattare o postare foto di ortaggi, ma per procacciarsi terra (gratis) da coltivare. Ce n’è tanta tra Bolzano e Siracusa: il problema è trovare braccia disposte a coltivarla.


Alcuni esempi fra tutti, per capire questo fenomeno è in primo luogo quello di Eurorto, un terreno di proprietà di venti lavoratori di Eutelia in cassa integrazione: nel 2009 hanno deciso di ripartire dalla terra prendendo in gestione tremila metri quadrati all'Ardeatino, nella zona sud di Roma, per fare un orto. Un terreno che funziona e che sta dando ottimi risultati. Poi c'è Paolo Ferraris, 33 anni, di Vercelli, che ha realizzato un sito dove vende frutta e verdura biologica e non solo: "Vogliamo dare al cliente una maggiore consapevolezza di ciò che mangia, rendendolo artefice delle semine, consegnandogli i prodotti la cui tracciabilità è assoluta. Così i clienti possono anche crearsi un orto virtuale (scegliendo la grandezza e la tipologia della verdura) che verrà riprodotto in azienda".
"Io e il mio ragazzo facevamo l'orto sul balcone di casa nostra e abbiamo iniziato a cercare dei semi all'estero. Abbiamo trovato tante persone che si interessavano a pomodori e peperoni adatti a quello che all'estero chiamano container gardening. Così ora vogliamo diventare il punto di riferimento in Italia per chi vuole iniziare un orto in vaso" ha detto Soira Bazzo, 31 anni, di Conegliano Veneto,che vende semi per l'orto sul sito piccolovegsforpots.
Questi contadini digitali che lavorano la terra e “navigano” in rete sono in forte crescita. Secondo i dati Istat in Italia le imprese agricole informatizzate sono poco più di 60mila, ovvero solo il 3.8%, ma comunque il doppio di dieci anni fa. In pole position troviamo il mezzogiorno dove si trova il 63% delle aziende impegnate in questo tipo di attività. L'Italia è comunque indietro rispetto alla Francia dove già nel 2005 ben 105mila aziende agricole su 346mila erano connesse ad Internet per uso professionale.


In questo nuovo scenario, trova spazio anche la nuova iniziativa TerraXChange, il sito per chi sogna un orticello da coltivare (e non schifa la condivisione) e chi il terreno per l’orticello ce l’avrebbe, ma non sa che farsene. Un vero e proprio social network con tanto di profili, foto e mappa interattiva dell’Italia degli orti incolti. “I proprietari pubblicano online i dettagli dei loro terreni incolti e gli appassionati orticoltori si offrono per coltivarli. Alla fine una parte del raccolto andrà al coltivatore, una parte al proprietario” spiega Marco, che la settimana scorsa ha lanciato il sito assieme a un paio di amici.
Il guadagno esiste anche in questa iniziativa.  Al sito arriva dalla vendita di prodotti per l’orto tramite l’e-commerce. Agli utenti invece dalla spartizione degli ortaggi. Ma Marco non ha dubbi:  “Prima di tutto viene il piacere di riscoprire un’attività appaganti, e magari dei legami sociali”. Che è poi quello che ha spinto Marco tra le braccia di Madre Natura all’alba del 2013. 
“Non è un caso se sempre più giovani si iscrivono ad Agraria, come ho fatto io. Abbiamo scoperto che in questo settore si può soddisfare una domanda crescente di qualità, in Italia e non solo. C’è la crisi, è vero: ma soprattutto c’è la soddisfazione di lavorare a un prodotto dall’inizio alla fine, dal seme alla tavola”. “Il nostro paese è pieno di terreni agricoli incolti che nessuno utilizza più ma anche di giovani che, come me, tornano alla terra” spiega Marco Tacconi, 25enne neolaureato in Agraria alla Statale di Milano. “Per questo mi sono detto: e se bastasse mettere in contatto la domanda con l’offerta?”
Non si può qundi negare che malgrado la crisi alcuni settori rimangono dei capi saldi, in termine di risorse e occupabilità , l'unica cosa che forse potrebbe mancare a questa emergente tendenza, del ritorno al rurale è forse la conoscenza di questa opportunità che si offre a molti giovani per trovare un sbocco verso un futuro, certamente sudato, ma costruito con le proprie mani.



Ci lasciamo con questa panoramica :

Dipendenti della terra:
Nel 2012 la crescita complessiva dell’occupazione in campagna è stata trainata dal lavoro dipendente: +10,1% in Italia. I dati sono riferiti al secondo trimestre: il periodo che va da Marzo a Maggio coincide con la stagione dei grandi raccolti, quindi c’è una maggiore richiesta di manodopera per le operazioni in campo. Anche qui, c’è una forte presenza di giovani: il 26% dei lavoratori dipendenti sono al di sotto dei 30 anni.

Imprenditori della terra:
C’è da dire che non esistono solamente i dipendenti della terra, si moltiplicano, infatti, le giovani aziende guidate da professionisti come: agronomi, geologi, insegnanti, avvocati, etc. L’80% dei nuovi arrivati nei campi, è stato aiutato economicamente dalla famiglia in fase di Start Up.
Secondo una stima, su 100 neocontadini hanno ricevuto l’aiuto familiare:
  • 65 per l’acquisto della terra.
  • 56 per la burocrazia della partenza.
  • 45 per i macchinari agricoli.

Come muoversi? Ecco una piccola guida per il contadino 2.0:

Creare un sito web, un canale di e-commerce, un blog e un profilo Facebook e Twitter della propria azienda.
Trasformare l’azienda in una “fattoria didattica” per l’educazione ambientale.
Puntare sull’ospitalità, riservando uno spazio all’accoglienza e al consumo dei prodotti.
Puntare sul risparmio attraverso il riciclo degli scarti agricoli e il riutilizzo dell’acqua.
Usare l’azienda per produrre energia da fonti rinnovabili come eolico e solare.
Riservare uno spazio dell’azienda a laboratorio di sperimentazione di nuove colture.
Fare rete con gli altri imprenditori agricoli.

Finanziamenti e Sussidi :

Fondo europeo agricolo per lo sviluppo rurale (Feasr) 2007/2013: 184 mln l’anno per i giovani agricoltori nella fase iniziale di attività, e incentivi per l’ammodernamento delle aziende e la realizzazione di attività agrituristiche.
Decreto legge n.1 del 2012: Incentiva il riutilizzo dei terreni demaniali da parte di under 40.
Fondo per lo sviluppo dell’imprenditoria giovanile in agricoltura: Istituito con la finanziaria del 2007, prevede borse di studio e incentivi per la ricerca e lo sviluppo.
Contributi ministeriali alle aziende: Previsti per il subentro di un giovane agricoltore nelle aziende e accesso al credito agevolato per le Start Up.

giovedì 14 novembre 2013

I rifiuti urbani: un giacimento del Terzo Millennio

Alla Cascina Cuccagna di Milano, dal 22 al 24 novembre 2013, si terrà la prima edizione di Giacimenti Urbani, mostra evento in cui comprendere il valore e le potenzialità dei rifiuti nella vita di tutti i giorni, così preziosi da poter essere considerati i giacimenti del Terzo Millennio.
La manifestazione vuole lanciare alcune tematiche: ridurre il numero di rifiuti, raccogliere correttamente ciò che va buttato, riciclare i materialiriusare ciò che può essere ancora utile. Il programma è denso di appuntamenti: dalle tavole rotonde sulla riduzione dei rifiuti ai laboratori sulla seconda vita degli scarti, dall’area baratto ai laboratori per bambini. Anche l’arte protagonista con le mostre: ‘Omaggio al Compost’ e ’100% Recycle’, proiezioni di film a tema come ‘Trashed’ e ‘Waste Land’ in collaborazione con Best Up, Altraeconomia e Cinemambiente, workshop sul riuso e il riciclo creativo, raccolte di rifiuti speciali in collaborazione con Amsa.
Quando ci siamo iscritti nel circuito di eventi della Settimana Europea per la Riduzione dei Rifiuti, abbiamo ragionato su cosa avremmo potuto fare per far conoscere le enormi potenzialità dei rifiuti” ha dichiaratoDonatella Pavan, ideatrice di Giacimenti Urbani, al Sostenibile.

lunedì 11 novembre 2013

Eventi - Dal 20 al 23 novembre 2013 l'Archivio di Stato Salerno, per la prima volta, ospiterà un evento dedicato completamente alla genealogia dal titolo “Gli Alberi hanno radici”.

L'Archivio di Stato di Salerno e FamilySearch (la più grande organizzazione al mondo di Storia di Famiglia), in collaborazione con l'Archivio Diocesano di Salerno, il Museo del Cognome di Padula, l'Archivio Storico Comunale di Salerno, la Proloco di Roccadaspide e Genetic Genealogy Consultant presentano “Gli Alberi hanno radici”. 
La mattina sarà dedicata alle scuole;Vincenzo Filomarino per la Pro-loco di Roccadaspide e Michele Cartusciello per il Museo del Cognome di Padula insegneranno ai ragazzi come affrontare una ricerca genealogica in Italia e all'Estero e le fonti a cui attingere. I rappresentanti di FamilySearch presenteranno il loro sito www.familysearch.org ed il programma di indicizzazione. I temi trattati dai relatori pomeridiani sono: La ricerca attraverso le liste di leva ed i ruoli matricolari; La genealogia attraverso i libri parrocchiali; La fonte notarile per lo studio della famiglia; Fonti per la storia della nobiltà del Principato Citra; Genealogia di una famiglia contadina: I Di Popolo da Calabritto; La genealogia dei Filomarino della Rocca. Da sottolineare gli incontri del giovedì con Graziella Milan  Antonietta D'angicco e Ugo Perego che tratterranno i seguenti argomenti: Lo studio genealogico come patrimonio per la ricerca neurogenetica. L'importanza della famiglia; Bio-Psicogenealogia; La genealogia racchiusa nel DNA degli autosomi. Per chi vorrà spostarsi dal Cilento o dal Vallo di Diano sulle tracce dei propri avi è un'occasione da non perdere. Inoltre si può approfittare della rassegna “Luci d'artista” che è un tuffo nelle prossime festività natalizie.

Fonte: quasimezzogiorno.it

domenica 10 novembre 2013

Una casa sostenibile a 360°.

Ogni giorno possiamo migliorare una parte di mondo con piccole scelte semplici ma quotidiane e naturali. Tutto inizia proprio all’ interno delle nostre mura domestiche. Ogni scelta può essere ecologica e rispettosa dell’ambiente. Dal colore delle pareti più adatto alle nostre esigenze, al sapone che usiamo ogni giorno. Parte di questo cambiamento naturale, verso un indirizzo ecologico può vantare anche una nuova tendenza di scelte di arredo made in Italy.
L’idea di base è di usare materiali ecocompatibili e riciclabili, quindi, quale miglior materiale del cartone? Il cartone è senza dubbio uno dei materiali più ecologici in assoluto, ed ha la possibilità di creare oggetti versatili, resistenti e dalle forme più particolari.  Oggi c'e' un nuovo segmento del mercato emergente, che viene comunemente chiamato Green marketing: con questo termine si usa indicare la nuova veste ecologica del marketing, che vede le aziende sempre piu' impegnate nel rispetto dei valori ambientali, tramite il lancio sul mercato di nuove linee di prodotti eco-sostenibili.
 Anche le aziende di arredamento si stanno sempre più orientando verso la sostenibilità, proponendo prodotti ecologici che soddisfino le esigenze dei consumatori moderni, molto attenti all'ambiente e alla salubrità. Un progetto di arredamento eco-sostenibile si basa sul rispetto per l'ambiente, prediligendo idee e soluzioni volte al massimo risparmio energetico.  Un altro aspetto legato all'arredo sostenibile è la scelta di prodotti ecologici e sicuri, realizzati con nuovi materiali e tecnologie innovative che rendano la casa, un ambiente sano in cui abitare.
Il rispetto per l’ambiente, attraverso il riciclo o comunque l’uso di materiali rispettosi della natura, è ormai divenuto uno dei principali obiettivi delle aziende e delle persone in genere che intendono arredare la casa e l’ufficio.



Naturalmente quando si parla di ambiente e di impiego di materiali ecosostenibili non si può fare a meno di parlare del riciclo e dell’impiego di legno e cartone per la produzione di mobili. Ovviamente tutto questo non va e non deve andare a discapito del design, che è sempre messo in primo piano. Anzi la cura dell’aspetto e delle linee di produzione ha raggiunto livelli molto elevati, non rinunciando all’utilizzo di materiali ecologici.  Il risultato sperato è un arredamento originale, capace di farci vivere liberamente i luoghi, anche grazie alla semplicità della personalizzazione.  La personalizzazione è uno degli elementi determinanti  soprattutto per quanto riguarda gli uffici.


E’ il modo per presentare se stessi agli altri e farsi, farsi riconoscere e distinguersi in un mercato sempre più omologato. Ecco i motivi ulteriori che possono spingere ad un uso più intenso di materiali innovativi e che hanno in sé un forte valore sostanziale, oltre che simbolico, di rispetto ambientale.  L’idea innovativa e altamente ambientalista che copre tutto l’arredamento di un’abitazione sfruttando materiali di riciclo, quale è il cartone: poltrone, divanetti, tavoli, sedie, vetrinette, espositori, scaffali e relativi cassetti, librerie modulari e molto altro ancora.

Qual è la ragione che ci spinge nell’impiego di materiali ecologici come questo? Certamente il motivo non è solo legato ad una scelta politica, ma anche al design. Come abbiamo accennato, infatti, si stanno raggiungendo standard di qualità relativi alle linee di produzione, veramente elevati. Tutto questo va ad aggiungersi al vantaggio dell’utilizzo di materiali non tossici.  Per raggiungere questi obiettivi, ovviamente, si può fare largo uso anche di altri materiali naturali e che hanno un impatto visivo molto elegante: si pensi all’uso del legno negli arredamenti da interno. L’idea che ha spinto queste scelte però rimane sempre la stessa : la salvaguardia ambientale

venerdì 8 novembre 2013

Education First, la società di formazione linguistica ha indetto un concorso per l'assegnazione di borse per un programma EF di 6 o 9 mesi all'estero. Il concorso sarà aperto fino al 30 novembre.

Education First (EF), società specializzata nel campo della formazione linguistica, ha indetto un concorso per l’assegnazione di borse di studio per un programma EF di 6 o 9 mesi all’estero. Il programma include un corso d’inglese e uno stage presso una delle loro aziende partner. Per partecipare è necessario compilare il modulo all’indirizzo sul sito www.ef-italia.it e inviare una tesina di 200 caratteri dall’oggetto: “Un’esperienza all'estero: come può avvantaggiare i giovani italiani?”. Possono aderire adulti a partire dai 25 anni che hanno conseguito come minimo la laurea triennale. Il concorso sarà aperto fino al 30 Novembre e i vincitori verranno annunciati all’inizio di Dicembre.

http://www.ef-italia.it/splash/?id=1240&etag=IT_stagepostlaurea_102012&p=ilsp&ctr=it

mercoledì 6 novembre 2013

L'incremento di CO2 rallenta la sua corsa

Il livello di emissioni di CO2 in atmosfera cresce, ma meno che in passato e infatti il tasso d’incremento di emissioni (di CO2) si è arrestato all’1,4 per cento. Almeno secondo l’ultimo rapporto rilasciato dal Netherland Environment Assessment Agency e dal Joint Research Center della Commissione Europea ( scaricalo qui oppure naviga l’interattivo).
Stanno arrivando i primi  segnali di una “ diminuzione permanente”.
E’ successo l’anno scorso con l’anidride carbonica, aumentata meno della metà della media dell’ultimo decennio e  fermatasi al 2,9 per cento. Numeri minimi solo all’apparenza. Un enorme sollievo per il nostro pianeta.
Tra le cause del rallentamento, secondo  le conclusioni del rapporto europeo, sarebbe motivi di sistema e ovviamente, la crisi economica.
E se quindi la diminuzione dell’uso di combustibili fossili e un incremento delle energie rinnovabili hanno la loro responsabilità in questo,  molto lo si deve anche alla  scommessa degli Stati Uniti sul “gas di scisto”, ovvero metano imprigionato nella microporosità delle rocce ed estratto da giacimenti non convenzionali fino a 4.000 metri di profondità. Ma anche la Cina (che comunque si conferma il più grande produttore di CO2) ci ha messo del suo e l’aumento del 23 per cento nell’uso di idroelettrico ha sicuramente avuto il suo peso. Cina, USA e UE insieme sono  ancora responsabile del55 per cento delle emissioni totali. Vengono poi  India, Russia e Giappone.
Anche per quanto riguarda le fonti energetiche, vediamo un aumento in termini percentuali, del loro utilizzo (tranne il nucleare) e così pure le rinnovabili. Solo l’ idroelettrico, (non green al 100 per cento) è cresciuto del 4,3 per cento fra 2011 e 2012. In aumento anche mix di solare, eolico e biodiesel: se dal 1992 ci sono voluti 15 anni per raddoppiarla dallo 0,5 all’1,1 per cento, ne sono infatti serviti solo altri sei per duplicarsi ancora, passando al 2,4 per cento dell’anno scorso. Insomma, finalmente dopo anni di impegno, vediamo i primi risultati.

lunedì 4 novembre 2013

Turismo - La Regione Campania al World Travel Market di Londra da oggi 4 al 7 novembre.

La Regione Campania partecipa alla Fiera internazionale del Turismo di Londra, il World Travel Market, in programma da oggi lunedì 4 fino a giovedì 7 novembre.
Parteciperanno per la Campania oltre 50 operatori accreditati, che saranno ospitati nello spazio all’interno dello Stand Enit Italia.

Accanto alle principali offerte di mare, natura, termalismo, turismo religioso ed enogastronomia, la Regione Campania porta anche i suoi prodotti promozionali di turismo culturale, come la Campania>Artecard, il circuito di valorizzazione e promozione di musei, siti e monumenti, che raccoglie oltre 80 realtà culturali e che realizzerà per la Regione il programma “Viaggio in Campania. Sulle orme del Grand Tour”, nove mesi di itinerari ed eventi per rivivere in chiave moderna le emozioni e le suggestioni dei viaggiatori settecenteschi. Nove itinerari, che coprono l’intera regione e che accanto ai grandi monumenti, come Pompei, il Vesuvio o la Reggia di Caserta, o le località rinomate come Ischia, Capri o Sorrento, promuoveranno anche le zone interne con i loro tesori. Da aprile a dicembre è previsto un cartellone fitto di appuntamenti che ospiterà eventi, mostre, performance e seminari, realizzati dall’Assessorato al Turismo e Beni culturali della Regione Campania in collaborazione con la Scabec (società regionale per i Beni Culturali) che realizza e gestisce il circuito per i beni culturali Campania>Artecard. Il programma di “Viaggio in Campania. Sulle orme del Grand Tour” sarà presentato a Londra a circa 200 operatori e giornalisti della stampa specializzata in turismo e viaggi, oggi lunedì 4 novembre dall’assessore al Turismo e Beni Culturali della Campania Pasquale Sommese, al Bulgari Hotel nell’ambito della cena di gala organizzata dalla Camera di Commercio di Napoli per la promozione della Penisola Sorrentina e l’Isola d’Ischia.

Fonte: QuasiMezzogiorno.it

domenica 3 novembre 2013

Il buon vino italiano.

Ancora una volta un messaggio positivo viene dalle nostre aziende, questa volta nascosto nel rosso e intenso colore di un vino. Conferma di questa tendenza, è stato presentato, sotto l’occhio vigile di Nunzia De Girolamo, Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali," l' Atlante dei territori del vino italiano” , una  pubblicazione promossa dal Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali, con la collaborazione di Enoteca Italiana e dell’Istituto Geografico Militare dell’Esercito italiano, si compone di due volumi ed è un’opera complessa che va a colmare un vuoto importante nel panorama editoriale del nostro Paese.


La pubblicazione vede la luce il 30 ottobre 2013 a  Roma, dopo cinque anni di lavoro, sotto l’attenta guida di un competente comitato scientifico (tra i nomi di prestigio Luigi Moio, cattedra di enologia Federico II Napoli e Eugenio Pomarici del Dipartimento di Economia Agraria, sempre Federico II). Definita come un’operazione multidisciplinare, alla stesura dell’opera hanno contribuito le varie competenze politiche del Ministero delle politiche agricole, dell’Istituto Geografico Militare, dell’Enoteca Italiana di Siena, dell’Accademia Italiana della Vite e del Vino, del Consiglio per la ricerca e la sperimentazione in agricoltura di Arezzo, di Firenze e di Conegliano, l’Università di Bologna e la già ricordata Università Federico II di Napoli. 
A presentarlo insieme a Fabio Carlesi Segretario generale di Enoteca Italiana Nunzia De Girolamo Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali.
“Dobbiamo fare della storia recente del vino italiano una parabola per il Paese e per la politica. - ha spiegato il Ministro - Siamo partiti dallo scandalo del metanolo, che ci ha fatto toccare il punto più basso con danni gravissimi sia in termini economici che di immagine, ma siamo riusciti a ribaltare il dato, a capovolgere la situazione sino a far diventare il vino una eccellenza assoluta del Made in Italy e sono certa che questo Atlante avrà un grande successo”.
Roberto Formigoni presidente della commissione Agricoltura del Senato è intervenuto alla presentazione lodando l’iniziativa e evidenziando che è «fondamentale, interessante e completa, Si tratta di un lavoro straordinario, utile anche in vista dell’Expo 2015”» e sottolineando il fatto che bisogna «aumentare la percezione del valore culturale dei vini italiani».
Dopo di lui ottimo intervento da parte del Professore Luigi Moio dell’Università degli Studi di Napoli Federico II, membro del Comitato Scientifico che ha spiegato ai giornalisti e agli addetti le parti tecniche dei volumi.
“E un’opera rivoluzionaria, innovativa e coraggiosa, – spiega soddisfatto Carlesi –che consente di rappresentare l’Italia del vino sotto diversi aspetti”.
Il volume insiste sulla territorialità del gusto, ovvero dell’influenza che il territorio in cui un vino origina ha nel determinarne le caratteristiche organolettiche. Un monito dunque alla tutela e alla valorizzazione non solo dell’evidente e insostituibile intervento umano nel processo di trasformazione dell’uva, ma anche verso i luoghi di produzione, realizzando interventi e scegliendo varietà più adatte a determinate zone. L‘Atlante è un viaggio avventuroso alla scoperta di quegli elementi così determinanti, dai dati cimatici a quelli geologici, da quelli altimetrici a quelli pedologici, che contribuiscono a rendere l’Italia, per l’appunto, uno dei luoghi più vocati all’allevamento e alla produzione del vino.Le aree di produzione del vino italiano vengono sintetizzati nel concetto di “macroaree”, che diventa il concetto guida per orientarsi nella lettura dell’Atlante.


E' evidente che l’Italia resta un territorio viticolo ampio e variegato, impossibile da sondare in tutte le sue più minute declinazioni e in parte dettata dallo scopo stesso dell’Atlante: quello di essere soprattutto uno strumento facilmente fruibile. Le “macroaree”, in questo senso, hanno una flessibilità funzionale che ben sintetizza la ricchezza dell’Italia enoica.
Un altro dato interessate legato al vino e che emerge che emerge da una proiezione della Coldiretti sulla base dei dati Istat relativi ai primi sette mesi dell’anno è la forte esportazione del vino nostrano. Nel solo 2013 le vendite di vino italiano all’ estero potrebbero superare i 5 miliardi di euro, grazie a un aumento del 9 per cento dell’export.
l'economia delle fasce rurali e non solo rimane ancora oggi una delle nostre maggiori eccellenze, e rimane un chiaro e forte segnale che ricominciare a sperare è sempre possibile .