domenica 29 dicembre 2013

L’ISTAT fotografa un’Italia diversa..

C’è un’Italia che tende al miglioramento. Ed è quella che l’ISTAT fotografa con il report “Eco management e servizi ambientali nelle città: rifiuti, acqua, energia” . Cala del 3,9% della raccolta dei rifiuti urbani nei capoluoghi di provincia, e cresce la raccolta differenziata, che ha raggiunto il 34,9% dei rifiuti urbani. Arriva il nuovo report dell'Istat "Eco management e servizi ambientali nelle città: rifiuti, acqua, energia" (Dati 2012) .
Secondo l'Istat, c'è stata una nuova contrazione dei consumi di acqua potabile per uso domestico, scesa in 11 anni del 18% a 172 litri al giorno per abitante e dispersioni idriche nelle reti comunali ancora elevate e pari al 33,9%. Registrata anche una diminuzione dello 0,8%, nei capoluoghi, dei consumi domestici di energia elettrica e del gas metano. 
Nel 2012, secondo l'Istat, sono state raccolte oltre 10 milioni e 200 mila tonnellate di rifiuti urbani nel complesso dei comuni capoluoghi di provincia, pari a 567,3 kg per abitante. Con 626,7 kg per abitante, i comuni capoluogo di provincia del Centro continuano a essere quelli dove si raccolgono le quantità maggiori di rifiuti urbani; nei capoluoghi del Nord se ne raccolgono circa 550,7 e nel Mezzogiorno 536,2.

Permangono, sempre secondo l'Istat, le differenze territoriali anche per la percentuale di raccolta differenziata sul totale dei rifiuti urbani, pari al 46,1% nei comuni capoluogo del Nord, al 32,0% in quelli del Centro e al 21,4% al Sud. 
Quattro centri urbani (Vercelli, Udine, Oristano e Benevento) entrano poi nella lista dei comuni (diventano ora 11) che hanno raggiunto l'obiettivo del 65% di raccolta differenziata. Altro indicatore ambientale positivo è il calo del consumo pro capite di acqua fatturata per uso civile domestico, che nel 2012 è pari a 172,1 litri per abitante al giorno. I 9 comuni con i consumi pro capite più elevati si trovano per lo più nel Nord-ovest (oltre a Brescia, Pavia e Lodi, Torino e Milano tra i grandi comuni). Resta poi elevata la dispersione idrica, pari al 33,9%: in media, dei 403 litri per abitante immessi giornalmente nella rete di distribuzione dei capoluoghi, se ne riescono a erogare circa 267. Nel 47% dei capoluoghi del Sud si supera la soglia del 40% di dispersione.
Quanto ai consumi di energia elettrica legati all'uso domestico, sono pari a 1.185,9 kWh per abitante (-0,8% sul 2011). Tra i centri più grandi si concentrano le città con i consumi più elevati, nella metà dei casi superiori alla media (Padova, Bologna, Firenze, Roma, Bari, Palermo, Catania e Cagliari). Anche nell'impiego del gas metano per uso domestico e riscaldamento - conclude l'Istat - prosegue la contrazione dei consumi già rilevata nel 2011. Nel 2012 i consumi pro capite per il complesso dei capoluoghi ammontano a 386,5 metri cubi per abitante (-1,2% rispetto all'anno antecedente), con riduzioni più accentuate tra le città del Centro (-6,8%).


venerdì 27 dicembre 2013

ll cambiamento inizia da te; 300.000 euro per startup, imprese e team con progetti innovativi.

Con lo slogan “Il cambiamento inizia da te” Edison presenta la sua iniziativa dedicata al sostegno di idee imprenditoriali innovative per un futuro migliore: a partire dal 13 gennaio 2014 sarà possibile inviare i propri progetti per partecipare a Edison Start. La competition nasce in occasione dei 130 anni di Edison, azienda contraddistinta da sempre da spirito pionieristico ed imprenditoriale rivolto ad uno sviluppo sostenibile. Su questi presupposti, Edison sceglie di investire in idee innovative che possano migliorare la vita delle persone ed aiutare l’Italia ad uscire dalla crisi: in palio un montepremi totale di 300.000 euro. Le categorie per concorrere al Premio sono tre: Energia, Smart Communities e Sviluppo Sociale. Possono partecipare nell’ambito delle prime due: startup innovative, piccole e medie imprese, team di persone fisiche residenti in Italia; mentre per la categoria Sviluppo Sociale le candidature sono riservate a team di persone fisiche residenti in italia e organizzazioni non profit italiane che siano in attività da almeno 2 anni. Per ciascuna categoria è in palio un premio pari a 100.000 euro (suddivisi in tre tranches sulla base dello stato di avanzamento del progetto), ma i partecipanti avranno anche un ritorno in termini di promozione, networking e tutorship da parte di Edison. I progetti candidabili a Edison Start dovranno essere prima di tutto innovativi: Edison identifica l’innovazione con la tensione al cambiamento, che potrà essere ottenuta con la creazione di nuovi strumenti ma anche con cambiamenti ed evoluzioni in termini di processo e metodo. I partecipanti dovranno inoltre dimostrare di avere un progetto che risponda a bisogni chiaramente individuabili, che sia effettivamente realizzabile e fattibile, sostenibile da un punto di vista economico, sociale ed ambientale. Infine, sono indispensabili i requisiti della generazione di esternalità positive nella comunità e la replicabilità e scalabilità dei progetti in altri contesti.
 Il Concorso Edison Start segue un percorso suddiviso in 4 fasi, che si apre il 13 gennaio 2014 per concludersi con un anno di follow-up (da ottobre 2014 ad ottobre 2015). Vediamo nel dettaglio le singole fasi con l’indicazione delle relative date:
1. Presentazione dell’idea – On line Selection Dal 13 gennaio al 30 marzo 2014 saranno aperte le candidature on-line per Edison Start. Ciascun partecipante dovrà caricare il proprio progetto sulla piattaforma Edison Start per condividerlo con l’intera community. In questa fase la community potrà votare i migliori progetti che, dall’1 al 29 aprile 2014, saranno poi valutate dal team di esperti individuati da Edison. Gli Esperti sceglieranno i 30 finalisti (10 per ogni categoria), tenendo conto anche del parere della community raccolto nelle settimane precedenti. La fase 1 si chiude il 30 aprile 2014 con la pubblicazione della short list dei finalisti sulla piattaforma Edison Start.
2. Presentazione del progetto definitivo e sua promozione mediante www.edisonstart.it Nel periodo tra il 1° maggio e il 30 luglio 2014 i finalisti si dedicheranno all’elaborazione del progetto definitivo con il supporto dei tutor di Edison. I progetti definitivi saranno caricati sulla piattaforma on-line tra il 1° agosto e il 15 settembre 2014, grazie all’apposita scheda di presentazione e agli altri strumenti messi a disposizione dagli esperti: durante questa fase la community potrà seguire i progressi dei progetti, dando ai finalisti la possibilità di sfruttare occasioni di networking. Tra il 26 settembre e il 14 ottobre 2014 inizia la valutazione “a porte chiuse”: i progetti non saranno più visibili sulla piattaforma on-line per consentire al Comitato di valutazione di selezionare il progetto vincitore di ciascuna categoria: la proclamazione avverrà il 15 ottobre 2014.
3. Premiazione dei vincitori. Edison organizzerà un evento finale nell’autunno 2014 durante il quale i vincitori della competition saranno premiati.
4. Follow-Up Dal 16 ottobre 2014 si apre un anno dedicato al monitoraggio dei progetti vincitori: i progressi saranno seguiti e comunicati attraverso la piattaforma Edison Start e il Team di Esperti potrà intervenire con il proprio supporto durante le fasi di realizzazione dei progetti. La fase di follow-up garantisce quindi supporto e visibilità ai progetti vincitori.

Per ulteriori informazioni e per scaricare il bando Edison Start è possibile visitare la pagina: http://www.edisonstart.it/

Inoltre, è possibile restare aggiornati sul Concorso attraverso la newsletter e i canali social dedicati (raggiungibili dal link indicato)

L'Europa arriva in Campania

Il 20 gennaio 2014 a Salerno, presso la Sala dei Marmi del Comune di  Salerno in via Roma 76 (inizio ore 10.30), si svolgerà l'evento dal titolo  “L’Europa a Salerno, l'Europa in Campania” con l'obiettivo di presentare le  opportunità offerte dall’Europa nella regione e lanciare il dibattito sul futuro  dell'Unione europea.
L’iniziativa, promossa dalla Rappresentanza in Italia della Commissione  europea e dai centri d'informazione “Europe Direct” della Campania, vedrà la  partecipazione diretta della Commissione europea, accanto a rappresentanti delle autorità regionali e locali, del mondo universitario e della società civile.
Come già avvenuto in altre 8 regioni italiane, si parlerà in Campania dell’Europa  di oggi, delle opportunità concrete che offre ai cittadini campani, della nuova  programmazione finanziaria 2014-2020 e dell'UE che desideriamo in futuro, in vista delle elezioni europee di maggio 2014 e del susseguente  semestre di presidenza italiana nel Consiglio dell’UE.
Seguirà la presentazione dei servizi offerti dai centri “Europe Direct”  presenti in Campania e di una nuova app per localizzare le reti europee di  consulenza gratuita presenti sul territorio.

L’Europa sul territorio: i centri d’informazione Europe Direct
Contestualmente al lancio dell’Anno europeo dei cittadini 2013 è stata rinnovata la rete dei centri d’informazione europea “Europe Direct” in tutti i 28 Stati  membri dell'Unione europea. La nuova generazione di centri “Europe Direct”  conta oggi 48 punti distribuiti capillarmente su tutto il territorio italiano. Grazie a  tale rete – nonché alle reti tematiche – le istituzioni europee portano  concretamente l’Europa vicino ai cittadini e alle imprese, coinvolgendoli  direttamente nelle opportunità e nelle sfide per il futuro dell’Unione.
In Campania esistono oggi quattro centri “Europe Direct”: a Napoli, presso l'Università degli Studi di Napoli Federico II e presso il Centro Europeo di  Informazione Cultura Cittadinanza (CEICC), a Caserta e a Salerno. La Commissione europea intende promuovere e lanciare la nuova generazione di  questi centri per dare la possibilità a cittadini, ONG, imprenditori e amministratori  di ottenere informazioni precise e tempestive sulle opportunità offerte dall’UE  nelle immediate vicinanze.

Europa intorno a me
“Europa intorno a me!” (http://www.europaintornoame.eu/) è un portale internet e un’applicazione (disponibile per sistemi Android e iOS) che permette di geolocalizzare i servizi, i centri d’informazione e gli eventi riguardanti l’Unione europea. Il progetto è promosso dalle reti di informazione e assistenza dell’UE ed  è frutto della collaborazione tra i punti locali/nazionali, che provvedono a un costante e tempestivo aggiornamento delle informazioni di loro pertinenza.

domenica 22 dicembre 2013

10 lavori che sfidano la CRISI. (ultima parte)

si conclude con questo pezzo, e poco prima delle feste il nostro viaggio  nei mestieri GREEN amici dell'ambiente e componenti dell'ormai crescente fenomeno della green economy, lasciamo questo nostro viaggio guardando un 2014 che apre le porte a nuove occasioni nell'impiego, nell'imprenditoria, e nello sviluppo.

Progettisti, installatori e rivenditori di impianti fotovoltaici:
Se negli ultimi anni la crisi economica ha segnato il declino di molte aziende, c'è un settore industriale su cui continua a splendere il sole: quello del fotovoltaico. Secondo Confartigianato, dal 2009 al 2011 le imprese di questa fetta di mercato sono cresciute del 10,2% e sono sempre più richieste figure professionali qualificate.

Secondo il centro studi di Confartigianato da febbraio 2012 il fotovoltaico ha superato l'eolico nella produzione di energia verde in Italia: con i 14.490 GWh prodotti a maggio si sarebbe potuto soddisfare l'intero fabbisogno energetico di tutte le famiglie del Sud Italia.Per lavorare nel campo del fotovoltaico le lauree a sfondo ingegneristico sembrano essere le più adatte, così come possono risultare utili i master post laurea nel campo delle energie rinnovabili. Questo tipo di formazione può preparare, per esempio, futuri progettisti di impianti fotovoltaici per edilizia pubblica e privata, ingegneri e architetti specializzati che possano indirizzare correttamente il lavoro degli installatori. Chi volesse optare per un mestiere più tecnico e imparare a installare pannelli fotovoltaici è bene che parta da una preparazione da elettricista o perito (serve infatti un elettricista abilitato per allacciare l'impianto fotovoltaico alla rete elettrica), per poi proseguire con un corso di formazione presso enti accreditati o regioni. Un bravo installatore dovrà saper montare i pannelli fotovoltaici e provvedere alla loro manutenzione, oltre a conoscere le norme tecniche degli impianti e la legislazione sugli incentivi: tra i siti utili per reperire informazioni e trovare corsi, quello del CEI (Comitato Elettrotecnico Italiano).Per chi invece fosse nato con l'anima del commercio esiste la possibilità di diventare rivenditore di impianti fotovoltaici: un commerciante che lavora in proprio e si rifornisce di materiale da rivendere ad aziende o privati. Le conoscenze (sugli incentivi del Conto Energia e sulle procedure per richiedere l'autorizzazione per l'installazione di pannelli) si acquisiscono durante corsi organizzati dalle associazioni di categoria, dalle regioni o da privati. I rivenditori alle prime armi possono affidarsi a una rete di franchising, che garantisca la giusta assistenza per iniziare l'attività.

Ingegneri e supervisori di turbine eoliche:
Se nel campo dell'energia eolica le prospettive potenziali sono molto promettenti - nel 2011 la potenza eolica installata nel mondo è cresciuta del 21%, con l'Italia al terzo posto in Europa per potenza installata - è bene ricordare che nel nostro paese il settore sta attraversando un momento di difficoltà attribuibile, secondo alcuni operatori, anche ai contenuti del nuovo decreto ministeriale sulle rinnovabili elettriche.
Il provvedimento, che prevede l'accesso agli incentivi statali previa iscrizione in appositi registri o attraverso aste al ribasso, a seconda della potenza di ciascun impianto, dovrebbe consentire all'Italia di raggiungere gli obiettivi europei sulle energie rinnovabili attraverso un sistema di incentivazione più equo e una crescita economica virtuosa. Ma secondo gran parte degli addetti ai lavori il nuovo decreto appesantirebbe la burocrazia rendendo più difficile accedere alle agevolazioni e rallentando lo sviluppo del mercato. Per ANEV (Associazione Nazionale Energia del Vento) sono a rischio 34 mila posti di lavoro.Eppure nel 2020 le rinnovabili supereranno il 20% della disponibilità totale di energia prodotta nell'Unione europea e l'eolico dovrebbe crescere più di tutti, coprendo dal 2% al 14,1% della disponibilità totale di corrente elettrica. In attesa che questa fase di transizione si risolva, chi fosse interessato a lavorare nell'eolico può partecipare a uno dei corsi di formazione base organizzati da ANEV. Qui, oltre ad apprendere tutte le novità relative ai nuovi sistemi di incentivi, i partecipanti potranno entrare a far parte di un network attivo sul sito di ANEV che mette in contatto la domanda e l'offerta occupazionale nel mondo dell'eolico. Tra le figure più ricercate, ingegneri meccanici ed elettrici specializzati in questa forma di energia e supervisori del funzionamento e del mantenimento delle turbine.
Ingegneri di automobili ecologiche:
Per contribuire alla fase ideativa di questi mezzi di trasporto occorre una laura in ingegneria meccanica, con specializzazione sui veicoli e in particolare nei sistemi ibridi. Da qui, oltre alla strada della ricerca in ateneo, si apre la possibilità di iniziare a collaborare con le grandi case automobilistiche che stanno sperimentando nuove forme di trasporto ecosostenibile. I migliori prototipi di veicoli verdi provengono proprio dalle idee di giovani ricercatori: a giugno sono stati esposti a Bruxelles, nel corso di una manifestazione dedicata alle iniziative sull'idrogeno, il primo furgoncino alimentato ad ammoniaca del consorzio per la ricerca industriale di Pontedera Pont-tech e l'auto a idrogeno dell'Università di Pisa. Mentre il Politecnico di Torino lo scorso anno ha presentato Xam (Extreme Automotive Mobility) un veicolo ibrido da città, realizzato con materiali riciclati, capace di percorrere 100 chilometri con un litro di carburante.

Ricercatori nel settore dei biocarburanti:
Uno dei fiori all'occhiello della produzione industriale "verde" italiana è rappresentato dai biocombustibili di seconda generazione, quelli, cioè, derivati non più da mais o canna da zucchero, ma da colture non alimentari. L'azienda Mossi&Ghisolfi, di Tortona (Piemonte), ha recentemente sviluppato una tecnologia all'avanguardia per ricavare benzina da biomasse non edibili, come la paglia del riso, gli scarti di produzione della canna da zucchero e la canna comune. A Crescentino, in provincia di Vercelli, è ora attivo il primo impianto per la produzione del biocarburante, alla cui produzione hanno contribuito 10 università italiane e 100 cervelli di altrettanti ricercatori, quasi tutti trentenni. Soltanto questo progetto porterà alla creazione di oltre 150 posti di lavoro, la produzione di 42mila tonnellate di biocarburante e una riduzione delle emissioni di CO2 di circa 70mila tonnellate ogni anno.Quello del bioetanolo di seconda generazione è un settore in cui il nostro paese ha buone possibilità di primeggiare sul piano dei brevetti. È infatti necessario trovare soluzioni realmente innovative che permettano di utilizzare le biomasse verdi senza sottrarre preziosi terreni agricoli alle colture alimentari e senza favorire la deforestazione. Il mondo della ricerca è per queste ragioni ancora il protagonista di questo settore produttivo. Per chi volesse intraprendere questa strada, in Italia ci sono diversi centri di riferimento: dal CRIBE (Centro di Ricerca Interuniversitario Biomasse da Energia) della Scuola Superiore Sant'Anna e dell'Università di Pisa, al Centro di Ricerca sulle biomasse dell'Università di Perugia. Le lauree ideali per tentare un dottorato di ricerca nel settore? Biotecnologia, Chimica industriale, Agraria.La strada della ricerca dovrebbe in futuro sanare, e le premesse sono promettenti, un conflitto importante che riguarda i biocarburanti. Da un lato, infatti, spiccano gli obiettivi europei che chiedono di raggiungere il 10% di fonti rinnovabili nel settore dei trasporti entro il 2020. Dall'altro vi sono i problemi legati al disboscamento delle aree da utilizzare per le colture intensive di biomasse e lo sfruttamento di terre altrimenti dedicate alla produzione alimentare (soprattutto terreni agricoli dei Paesi in via di sviluppo). Fattori per cui i biocarburanti di prima generazione sono accusati da molte ong e organizzazioni ambientaliste di aggravare la già precaria situazione alimentare del terzo mondo

L’Ateneo è povero di docenti giovani


venerdì 20 dicembre 2013

Il più bel lavoro del mondo: 40mila Euro disponibili.

Se hai un’idea per una startup nell’ambito del sociale e cerchi un modo per finanziarla, l’occasione è “Il più bel lavoro del mondo”. Si tratta di un concorso promosso dall’organizzazione Make a Change che offre al vincitore 20mila euro più sei mesi di tutoraggio (del valore di 20mila euro) presso Make a Cube, incubatore specializzato in imprese sociali. Possono partecipare sia startupper con progetti (in tal caso, il team deve essere composto da minimo tre persone) sia imprese sociali già in attività costituite da meno di 18 mesi al momento dell’avvio del concorso. Le idee devono riguardare l’ambito welfare (es. salute, assistenza a bambini e anziani, accesso all’educazione e inclusione sociale…). Ci si candida online compilando l’apposito modulo con i dati del team e un “executive summary”, la descrizione cioè dell’impresa che si intende realizzare. C’è tempo fino al 31 gennaio per inviare la candidatura.

INFO: http://bit.ly/1iMwdBl

martedì 17 dicembre 2013

Università di Salerno: incontro su startup in tempi di crisi.

All’Università degli Studi di Salerno venerdì 30 dicembre con inizio alle H 9,30 si terrà l’incontro pubblico “Le start up in tempi di crisi: problemi, prospettive e opportunità”.
Nell’aula dei Consigli alla Facoltà di Lettere si discuterà acceleratori di idee, creatività giovanile, risorse, strumenti, programmi di sviluppo locale, opportunità e testimonianze con i relatori chiamati a dare un concreto contributo informativo e formativo all’evento.
La presentazione dell’iniziativa è affidata a Sara Morelli.
Interverrà Michele Caprio di C&F Consulting sul tema “natura giuridica delle imprese e finanza agevolata”, seguirà Roberto Esposito di DeRev con la relazione “il crowdfunding: come trovare fondi utilizzando la rete”.
Sulle tematiche della “creatività giovanile e fondi europei” è organizzato l’intervento di Vincenzo Quagliano della QS & Partners; Andrea Pastore titolare di Heliac Technologies presenterà una relazione su “fare marketing con Geecom”.
Porteranno la loro testimonianza e l’esperienza maturata sul campo per l’avvio di startup Mario Delli Bovi (Tapebox ) e Pasquale Simonetti (Paqos).
L’evento ha l’obiettivo di dare un sostegno ai tanti giovani creativi meridionali sollecitando nel contempo gli enti locali, le associazioni datoriali, imprenditoriali, del terzo settore, gli istituti di credito, le università e tutte le altre istituzioni nazionali, regionali e locali a dare il loro apporto per creare le migliori condizioni ambientali, sociali ed economiche a sostegno della nascita e dello startup di nuove attività innovative.



lunedì 16 dicembre 2013

La Regione Campania riapre il bando per il finanziamento alle nuove imprese

La Regione Campania ha riaperto i termini di accesso al Fondo Microcredito FSE Campania.
Il Fondo Microcredito FSE, permette di accedere a finanziamenti a tasso agevolato di importo compreso tra 5.000 e 25.000 euro per creare nuove imprese nei seguenti settori:

-         servizi al turismo (ad esempio ristorazione, alloggio, servizi in genere);
-         tutela dell’ambiente;
-         servizi sociali alle persone;
-         servizi culturali;
-         ICT (servizi multimediali, informazione e comunicazione);
-         risparmio energetico ed energie rinnovabili;
-         manifatturiero;
-         artigianato e valorizzazione di prodotti tipici locali;
-         attività professionali in genere;
-         commercio di prossimità (attività commerciali localizzate in aree urbane, rurali e montane al fine di favorire la rivitalizzazione, la riqualificazione, l’attrattiva, la vivibilità e la sicurezza di tali aree, nonché evitare lo spopolamento di piccoli comuni).

Sul sito internet  http://microcreditofse.sviluppocampania.it/ è possibile reperire tutte le informazioni di cui possono necessitare i soggetti potenzialmente interessati da quest’iniziativa. Nello specifico, spazio a progetti che prevedono l’impiego di donne, giovani e disoccupati di lunga durata ma anche a idee finalizzate a favorire la nascita di cooperative (soprattutto femminili) o semplicemente a favorire l’ingresso nel mondo del lavoro
L’iniziativa è rivolta sia alle imprese intenzionate a nascere che a quelle già esistenti che intendano aderirvi. Conditio sine qua non per accedere ai finanziamenti a tasso zero è che le imprese abbiano sede legale, operativa e amministrativa in Campania. Le domande dovranno essere inoltrate nel periodo che va dal 16 dicembre al 16 gennaio prossimi, mentre le prestazioni dei servizi prodromici ai finanziamenti avverrano sia attraverso la rete che attraverso la sede di Sviluppo Campania Spa, oltre che mediante sportelli itineranti su tutto il territorio campano.

domenica 15 dicembre 2013

10 lavori che sfidano la CRISI. (Seconda parte)

Continua la nostra carrelata nei mestieri GREEN amici dell'ambiente e componenti dell'ormai crescente fenomeno della green economy, mestieri che nel loro rilancio dell'economia tentano di sfidare questo momento di " crisi " una parla in questi tempi cosi temuta e consi inflazionata.

Addetti al riciclo e allo smaltimento rifiuti: 
Il recupero di materiali riutilizzabili sta diventando, una professione vera e propria. E non stiamo parlando del lavoro, prezioso e insostituibile, degli operatori ecologici (che pure costituiscono il primo anello di questa catena) ma di aziende comunali, società pubbliche e private impegnate nel raccogliere i rifiuti ingombranti e la spazzatura raccolta nei vari cassonetti in aree sorvegliate e predisposte, in cui i materiali sono smistati e preparati per essere inviata ai consorzi nazionali di filiera (come Comieco per gli imballaggi a base di cellulosa, o Corepla per quelli a base di plastica). Un business che conviene, e non solo in termini ambientali: secondo uno studio della Commissione Europea, gestione e riciclaggio dei rifiuti danno già lavoro in Europa a 2 milioni di persone e garantiscono un fatturato annuo di 150 miliardi di euro, pari all'indotto complessivo del turismo in Italia. Non si tratta quindi solo del dovere di un buon cittadino ma di un vero e proprio mercato di investimenti .
Parliamo un attimo dei Requisiti e sbocchi occupazionali: 
Il settore del recupero di materiali riutilizzabili è una delle eccellenze dell'economia del nostro paese. L'Italia è infatti al terzo posto nel mondo per il riciclo di alluminio, dopo Giappone e Stati Uniti, e seconda in Europa, dopo la Germania, nel riutilizzo di carta e cartone. Non occorre una laurea specifica, ma è utile una buona formazione tecnica: per esempio un diploma in un istituto tecnico industriale, seguito da un corso di formazione a livello regionale per imparare a distinguere e trattare i diversi tipi di rifiuti e conoscere le caratteristiche del territorio in cui si opererà. Un riciclatore provetto sa utilizzare i macchinari necessari per la raccolta e lo stoccaggio dei materiali, rispetta le regole per la sicurezza e l’igiene, è esperto nelle tecniche di trasporto delle varie tipologie di rifiuto e conosce le precauzioni da prendere nel trattamento di quelli pericolosi.
Essendo un campo in grande crescita esiste, per chi volesse, lo spazio per avviare una piccola attività autonoma. I più intraprendenti possono infatti aprire una stazione ecologica, un'area urbana attrezzata per la raccolta dei rifiuti urbani. Ne esistono davvero di ogni tipologia, da quelle tradizionali, spazi delimitati divisi per tipologia di rifiuti, a quelle più innovative: come il CAM, la stazione ecologica itinerante a pannelli solari di AMSA Milano che passa quartire per quartiere, in giorni prestabiliti. O come le stazioni ecologiche informatizzate presenti in molti comuni minori, che riconoscono l'utente grazie a una tessera nominale e registrano i rifiuti effettivamente separati fornendo sconti sulla bolletta di Tariffa Igiene Ambientale dell'anno successivo. Per lanciarsi in questo genere di attività occorrono alcuni requisiti di partenza, come ampi spazi a disposizione, permessi di costruzione, un buon progetto sviluppato in tutti i punti essenziali, rispetto delle norme di sicurezza e dei vincoli di tutela ambientale.

Eco-chef, eco-stilisti ed eco-parrucchieri:
Una nuova e accattivante veste "verde" può aiutare a rilanciare mestieri tradizionali, aprendo le porte a una clientela più attenta alle tematiche ambientali. Non è molto lontano il momento in cui saranno sempre di più i ristoranti gestiti da eco-chef, professionisti della cucina che preparano solo prodotti di stagione, biologici e a chilometro zero, utilizzano poca energia per la cottura, meglio se proveniente da fonti pulite, mettono al bando gli sprechi e lanciano crociate contro i conservanti artificiali. Chi volesse diventare un cuoco eco-friendly, dopo l'istituto alberghiero dovrà specializzarsi con un master su produzioni locali o biologiche, e acquisire una buona dose di esperienza sul campo, magari arricchita con qualche periodo di lavoro all'estero.

eco-sostenibili : 
Dai fornelli alle forbici, quelle degli eco-parrucchieri: per tinte e impacchi ristrutturanti utilizzano solo prodotti di derivazione naturale, senza solfati, dotano i rubinetti di rompigetto per ridurre i consumi idrici, aumentano la raccolta differenziata, spengono le piastre non utilizzate e acquistano phon di classe A+, che limitano gli sprechi energetici e le emissioni di CO2. Uno sforzo necessario: secondo l'organizzazione ambientalista Kyoto Club, il lavoro dei 150 mila parrucchieri italiani comporterebbe l'emissione di 800 mila tonnellate di anidride carbonica: quella emessa ogni anno da 200 mila auto che percorrano 30 mila chilometri. Anche in questo caso la strada passa attraverso un corso di formazione; ma i saloni già avviati possono rivolgersi a società di consulenza energetico ambientale che monitorino i consumi e suggeriscano strategie per ridurli.

green- style :
Quello della moda è uno dei settori in cui la rivoluzione verde sta dando i risultati più creativi e incoraggianti: dalle fibre ricavate con materiali di scarto  agli abiti da red carpet realizzati con bottiglie di plastica riciclata, dalle T-shirt compostabili fino al ripensamento delle filiere produttive più inquinanti un occhio all'ambiente è ormai d'obbligo per chi riempie i nostri armadi. In questo caso, dopo una buona scuola per stilisti, la specializzazione in tendenze "verdi" si acquisisce sul campo. Magari aderendo a un circuito per stilisti emergenti che faccia dei capi artigianali e realizzati con materiali di recupero la propria peculiarità.


Operatori di turismo sostenibile : 
Utilizzo dei mezzi pubblici, alloggio e trasporti a ridotto impatto ambientale, ricerca dei luoghi incontaminati e non intaccati da villaggi turistici, rispetto delle popolazioni locali e della loro economia sono i principi ispiratori di un settore che coinvolge in Italia sempre più operatori e agenzie. Per lavorare in questo campo, uno dei punti di riferimento è il sito dell'Aitr (Associazione Italiana Turismo Responsabile) dove è possibile consultare l'elenco delle cooperative operanti sul territorio italiano e le proposte formative per chi volesse intraprendere questa strada.

come si inizia : 
le proposte di master delle università italiane sul tema: dopo una laurea in Scienze del turismo o affini e una specializzazione in agente per il turismo responsabile, si possono contattare le cooperative operanti nel settore, come pure le tradizionali agenzie turistiche, che, per adeguarsi alle richieste del mercato, cercano sempre di più figure di questo tipo per dedicare parte delle proprie proposte a questa fetta di viaggiatori responsabili. Per riconoscere quali sono gli operatori in grado di proporre vacanze "verdi" - e quindi anche un posto di lavoro ai potenziali agenti - occorre controllare se la filiale è in possesso del bollino Csr Tourism, una certificazione attiva in Italia dallo scorso anno che garantisce trasparenza e affidabilità ai clienti che volessero fare questa scelta.

Volontariato: c'è il Bando.

La Fondazione CON IL SUD promuove la terza edizione del Bando Volontariato, rivolto alle organizzazioni e reti di volontariato del Mezzogiorno (Basilicata, Calabria, Campania, Puglia, Sardegna, Sicilia). Attraverso il bando non saranno sostenuti progetti specifici, ma interventi per rafforzare le principali attività di volontariato, amplificarne l’impatto sociale sul territorio, favorendo la sperimentazione di nuove modalità di lavoro e cooperazione. Il Bando mette a disposizione 10 milioni di euro per sostenere programmi che prevedano una durata compresa tra i 18 e i 24 mesi con contributi tra gli 80.000 e i 120.000 euro per le Reti nazionali (fino a un massimo di 2,5 milioni di euro), e tra i 40.000 e i 60.000 euro per le Reti locali (fino a un massimo di 7,5 milioni di euro). L’obiettivo è, da un lato, accrescere l’impatto sociale sulla comunità delle Reti nazionali con attività finalizzate al coordinamento, rafforzamento e sviluppo nel territorio di riferimento e, dall’altro, migliorare e ampliare l’offerta dei servizi ai cittadini, rafforzando il ruolo e l’impatto dell’azione svolta dalle Reti locali di volontariato nel Mezzogiorno. La scadenza è diversificata: per le Reti locali di Calabria e Puglia il 27 febbraio 2014; di Campania e Sardegna il 6 marzo 2014; di Basilicata e Sicilia il 13 marzo 2014; per tutte le Reti nazionali il 20 marzo 2014.

venerdì 13 dicembre 2013

Il Microcredito FSE - Regione Campania

Il Microcredito FSE della Regione Campania, che utilizza consistenti risorse finanziarie del POR FSE 2007-2013,  è destinato in primo luogo a giovani e donne. Per questo La Regione Campania lancia un progetto di microcredito imprenditoriale (Fondo rotativo istituito con D.G.R. n. 733 del 19 dicembre 2011 della Regione Campania)  destinato a soggetti non bancabili.
Potrà essere presentata domanda dalle ore 9.00 a.m. del 16 dicembre 2013 alle ore 12:00 a.m. del 16 gennaio 2014.
Il Microcredito può finanziare da un minimo di 5.000 € ad un massimo di 25.000 €.

Obiettivi del Microcredito - Il Microcredito ha obiettivi ben precisi:
  • Sostenere lo sviluppo di spin off di impresa
  • Potenziare il sistema di incentivi ai segmenti deboli del mercato del lavoro con priorità ai giovani, ai disoccupati di lunga durata e alle donne.
  • Sostenere la creazione d’impresa, soprattutto in forma di cooperativa da parte di giovani e donne.
  • Sostenere l’inserimento nel mondo del lavoro.

I settori di intervento - Sono ammessi tutti i settori di attività economica, eccetto quelli esclusi dai Regolamenti Comunitari vigenti. I settori a cui sarà data la priorità sono:
  • Servizi al turismo, servizi culturali, tutela ambientale, risparmio energetico ed energie rinnovabili.
  • Servizi sociali alla persona, ICT, attività professionali in genere.
  • Manifatturiero, artigianato e valorizzazione dei prodotti tipici locali, commercio di prossimità.
 Tuttavia le imprese beneficiarie devono avere sede legale, operativa e amministrativa nella Regione Campania.

Che cosa favorisce?- Il fondo di Microcredito FSE promuove:
  • La nascita di nuove microimprese.
  • Il sostegno a microimprese esistenti.

Supporto e Tutoraggio - Sarà disponibile un servizio di tutoraggio su prenotazione per i beneficiari, con:
  • Modulo di formazione.
  • Help desk informativi di supporto per investimento e obblighi amministrativi.

Per Chi è il Microcredito - Per accedere al Microcredito FSE è necessario rispondere ad alcuni requisiti. Di seguito sono indicati i soggetti e i settori di attività a cui si rivolge il fondo.
Destinatari:

  1. 1.Asse I – Ob. Op. c2 - Imprese, lavoratori occupati, lavoratori autonomi, liberi professionisti, lavoratori in CIGO e mobilità, lavoratori parasubordinati, lavoratori in CIGS e CIG in deroga. Attività imprenditoriali o di autoimpiego riconducibili alla gemmazione da imprese esistenti.

  1. 2.Asse II – Ob. Op. e4 - Disoccupati, inoccupati, inattivi, lavoratori in CIGS e mobilità, con una specifica attenzione ai giovani, disoccupati di lunga durata, donne e immigrati, gli studenti Attività imprenditoriali o di auto-impiego secondo quanto previsto dalla Strategia e dalle Direttive di attuazione.

  1. 3.Asse III – Ob. Op. g3 - Popolazione immigrata, persone diversamente abili, gruppi a rischio di esclusione sociale, studenti e popolazione disoccupata, imprese, scuole, operatori dei sistemi, giovani e donne. Attività imprenditoriali o di auto-impiego secondo quanto previsto dalla Strategia e dalle Direttive di Attuazione.

E' possibile scaricare la modulistica dal sito www.microcreditofse.sviluppocampania.it/ tramite l'apposita sezione. Per la registrazione è necessario invece iscriversi al sito e

Per saperne di più contattate il nostro staff. 

Lo Staff Emera

mercoledì 11 dicembre 2013

Galà delle associazioni al Teatro Ghirelli: "il programma dell'iniziativa“

Coinvolgere le associazioni e i cittadini stimolandoli alla partecipazione attiva, al fine di creare proficue sinergie: questo lo scopo de “Il Galà delle Associazioni” che animerà, lunedi 16 dicembre il Teatro Ghirelli di Salerno di Parco Urbano dell’Irno. Dalle ore 15 e fino alle 21, dunque, prenderà vita la full immersion per le associazioni salernitane che avranno l'occasione di presentarsi al pubblico, instaurando collaborazioni e facendo rete tra loro. Ad organizzare l'evento, Rete dei Giovani per Salerno, l'Associazione Avalon, Fondazione Salerno Contemporanea, Centro Sodalis CSV Salerno, Coordinamento Provinciale Forum dei Giovani di Salerno.

"Nel nostro territorio sono tante le realtà associative e di volontariato che operano in svariati settori. Spesso accade che le diverse realtà, seppur vicine tra loro, non sempre siano a conoscenza della presenza dell’una o dell’altra - spiegano gli organizzatori - Tante di queste realtà lavorano e sensibilizzano tutti i giorni, spesso anche ad insaputa della cittadinanza, lontane dai riflettori e fungono come deterrenti ai disagi vissuti dall’intera comunità. Il nostro intento, con questo evento, è di far conoscere queste realtà, di dar loro la giusta importanza, incentivando una più consistente partecipazione attiva del cittadino alla vita sociale e civica".
Di seguito, il programma completo dell'iniziativa:
- 15.00: Accoglienza. Registrazione ospiti.
- 16.00: Antonio Bottiglieri, Fondazione Salerno Contemporanea, dà il benvenuto al
 Teatro Ghirelli.
 Gianluca De Martino, presentazione della Rete dei Giovani per Salerno.
 Michele D’Elia, presentazione dell’associazione Avalon.
 Carmine Busillo, presentazione del ruolo dei Forum dei Giovani.
 Luigi Bisogno, introduzione all’evento e saluto alle associazioni presenti
- 16.20: Introduzione tecnica sull’importanza dell’associazionismo e delle
organizzazioni di volontariato a cura del Centro Sodalis CSV Salerno.
- 16.30: Da questo momento in poi verranno invitate a salire sul palco, per la propria
presentazione, con tanto di proposta, le associazioni partecipanti all’evento.
(Ogni sodalizio avrà 5 minuti per presentare le proprie attività ed avanzare una
proposta progettuale, che verrà appuntata dagli organizzatori dell’evento)
- 20.30: Conclusioni:
E’ invitata l’intera amministrazione comunale della Città di Salerno ed il primo
cittadino. Uno o più referenti potrà esprimere una propria considerazione
sull’impegno di queste tante realtà e sull’evento appena concluso.
- 21.00: Gli organizzatori salutano e ringraziano per la partecipazione.


domenica 8 dicembre 2013

10 lavori che sfidano la CRISI. (Prima parte)

Nuove figure sfidano il mercato, combattono l'inquinamento delle acque, lavorano per garantirci aria più pulita, regalano una seconda vita ai nostri rifiuti, investono denaro e creatività in processi produttivi all'avanguardia e rispettosi dell'ambiente. Hanno talento ed energia contagiosi: stiamo parlando dei professionisti che hanno fatto dell'eco-sostenibilità la propria missione. 
Son queste le nuove figure del mercato della green economy da tenere sotto osservazione perché potrebbero essere proprio loro a sfidare la crisi. Sono infatti queste nuove professionalità un vero e proprio fenomeno di controtendenza, specialmente in una fase economica dominata dalla recessione i nuovi mestieri legati al riutilizzo di materiali, al taglio degli sprechi e alle energie rinnovabili stanno creando occupazione. In base all'ultimo rapporto dell' International Labour Organization sui lavori "green", uscito all'inizio di giugno, la transizione dall'era del petrolio a un'economia verde potrebbe generare infatti dai 15 ai 60 milioni di nuovi posti di lavoro nell'arco del prossimo ventennio.
Ovviamente non sono le uniche , è un messaggio positivo quello che ricaviamo da tutto il settore della green economy, specialmente sul lungo periodo, tra previsioni positive e nuovi mestieri verdi, non solo quelli citati, il settore green rimane una fonte di speranza e di investimento per il futuro.
Sul campo :
Alla scrivania: 
Una laurea in biologia, scienze ambientali o chimica farà al caso vostro, ma anche un diploma di scuola secondaria di tipo tecnico scientifico, seguito da un periodo di tirocinio in istituti di ricerca sul monitoraggio ambientale rappresenta una preparazione adeguata. Si potrà quindi lavorare all'interno di parchi naturali, laboratori privati, o nelle Arpa (le Agenzie Regionali per la Protezione Ambientale), alle quali si accede per concorso pubblico.

Cerchiamo ora di fare una panoramica  delle 10 più promettenti professioni amiche dell'ambiente, soffermandoci  sulla formazione richiesta per accedervi:


Edilizia Verde:  
Si calcola un tetto approssimativo di 10 mila nuove assunzioni nei prossimi anni: un buon incentivo per spingere i futuri ingegneri a specializzarsi nel settore dell'edilizia verde. Mentre si diffonde la ricerca di soluzioni ecosostenibili all'interno delle case e degli edifici in costruzione, cresce anche la domanda di professionisti che sappiano accostare l'efficienza energetica a soluzioni estetiche gradevoli.
Non solo per i vostri nuovi impianti fotovoltaici , Il designer di sistemi fotovoltaici saprà  proporvi le migliori soluzioni per integrarli al meglio alla vista e all'architettura preesistente. Ma non solo se il vostro cruccio è la riduzione degli sprechi energetici avete a vostra disposizione uno specialista in management della programmazione energetica, che dirà dove tagliare e quali impianti convertire; e per progettare la coibentazione di un edificio, occorre naturalmente un ingegnere specializzato.
Quella in ingegneria rimane la laurea più ricercata dalle aziende che si occupano di green building, ma anche i professionisti dell'architettura e del design possono trovare in questo campo un mercato attivo e in piena espansione. Dopo la laurea, una buona idea è quella di frequentare un master per consulenti energetici, in bioarchitettura o in bioedilizia e risparmio energetico, in base alla specializzazione che si intende perseguire. I più intraprendenti possono aprire uno studio associato di progettazione di edifici a basso consumo e riqualificazione energetica e lavorare in proprio, anche se le assunzioni in questo campo non mancano. Secondo le stime del Centro Studi CNI (Consiglio Nazionale degli Ingegneri), entro il 2020 più del 20% dei laureati in ingegneria potrebbe trovare spazio nell'edilizia verde.


Controllo e monitoraggio della qualità ( delle acque) :
 la passione per la chimica e amar trascorrere del tempo all'aria aperta ha sicuramente  la stoffa per lavorare nell'ambito del monitoraggio ambientale. In particolare c'è un crescente bisogno di queste figure nel settore del controllo delle acque. Lo sfruttamento sconsiderato di fiumi, coste e laghi sta mettendo a dura prova l'ecosistema acquatico italiano: secondo Legambiente un campione su cinque dell'acqua di fiume è di qualità scadente o pessima, e un quarto delle acque sotterranee è contaminato, in particolare dai nitrati, sostanze presenti nei fertilizzanti.
questo lavoro vive due principali aspetti : 



Scoprire quali sostanze inquinanti sono disciolte nei mari e nei corsi d'acqua è il principale compito del tecnico di monitoraggio delle acque. «Il lavoro prevede una parte di operazioni da effettuare in campo e una seconda parte in laboratorio» ci spiegano gli esperti del Dipartimento monitoraggio qualità ambiente marino dell'ISPRA (Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale). 


Non manca la fase di elaborazione dati: «Ultimi, ma non per importanza, sono il trattamento e la presentazione dei risultati in modo corretto al fine di determinare la qualità delle acque monitorate. La valutazione complessiva viene fatta con l'ausilio di personale esperto, sia in base alle normative esistenti che alla bibliografia di settore».
Tutela del patrimonio Boschivo e forestale :
Fino agli anni '60-'70 lavorare in questo campo significava entrare a far parte del Corpo Forestale dello Stato, essere assunti nell'industria del legno o nel settore delle sistemazioni idraulico forestali (e cioè lavorare, per esempio, per stabilizzare pendici franose, nella manutenzione di canali irrigui o nella protezione dalle valanghe).
Oggi chi studia discipline forestali trova impiego soprattutto nella certificazione dell'utilizzo efficiente delle masse legnose, nella gestione delle foreste certificate (cioè gestite in maniera ecosostenibile) e delle lavorazioni di legno e sughero. Ma non solo: «I laureati in discipline forestali trovano sempre più spesso occupazione in settori "emergenti" come conservazione della biodiversità, eco-ingegneria (restauro ambientale, lotta alla desertificazione, bioedilizia), verde urbano, biotecnologie e industria farmaceutica, pianificazione territoriale e architettura del paesaggio, ecoturismo e valorizzazione dei prodotti tipici» spiega il professor Bartolomeo Schirone, del Dipartimento di Agricoltura, Foreste, Natura ed Energia dell'Università della Tuscia (Viterbo).
Secondo i dati Alma Laurea, il 70% dei laureati in discipline forestali trova lavoro entro tre anni dalla fine dell'Università. «In ogni caso accanto alla solita ricerca di lavoro presso imprese ed enti pubblici e privati, mi sentirei di consigliare ai giovani laureati di tentare la strada della libera professione, magari attraverso la formula degli studi associati» continua Schirone. E durante il percorso di studi «non trascurare la storia e la geografia, perché gli ecosistemi cambiano nel tempo e nello spazio, e trascorrere almeno sei mesi all'estero, dove la domanda di specialisti nel settore forestale - per esempio in Svezia - è ancora altissima ..». In Italia sono 16 i corsi di laurea in Scienze Forestali, molti di altissimo livello. Il corso di laurea in discipline forestali è presente negli atenei di molte città italiane tra cui Torino, Firenze, Viterbo, Bari, Palermo, Ancona, Campobasso, Napoli, Potenza, Reggio Calabria e Sassari.



( continuate a seguirci per scoprire in questi giorni tutte le altre professioni green )