Il fotovoltaico organico sembra essere la nuova era nel settore delle rinnovabili e la BioSolar, che da anni sta lavorando a questo progetto, finalmente lancerà sul mercato i suoi pannelli rivestiti di cotone e semi di ricino.
La caratteristica distintiva di questi pannelli è la presenza di una speciale pellicola chiamata ’BioBacksheet’, completamente biodegradabile, al contrario dei derivati del petrolio di cui sono normalmente rivestiti i pannelli.
Mentre le altre aziende sono impegnate nel migliorare l’efficienza energetica cercando materiali sempre più sofisticati che inevitabilmente fanno lievitare i costi di produzione, BioSolar ha invertito il senso di marcia studiando il modo per ridurre le spese attraverso l’utilizzo di materiali naturali. I BioBacksheet, i rivestimenti di protezione delle celle fotovoltaiche, sono costituiti in questo caso da semi di ricino che danno vita ad una resina molto simile al nylon, mentre il cotone assicura la giusta solidità grazie alla fibra cellulosa di cui è composto.
In questo modo avremo le stesse caratteristiche elettromagnetiche, di stabilità e resistenza tipiche dei materiali plastici derivanti dal petrolio. A rendere ancora più conveniente l’utilizzo di questi nuovi pannelli è la presenza di un solo singolo strato di composto, a differenza dei molteplici strati laminati. Inoltre, nella produzione viene evitato l’utilizzo di solventi tossici necessari per produrre la pellicola Tedlar, un altro componente tipico dei BioBacksheet. L’unico neo potrebbe essere la necessità di importare i semi di ricino, la cui coltivazione è diffusa in particolar modo negli Stati Uniti, ma tende a scarseggiare nel resto del mondo a causa dell’elevata tossicità dei fagioli crudi. Per questo i ricercatori stanno già sperimentando sull’eventuale produzione di un ceppo che sia meno dannoso per la salute dell’uomo.
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