In Europa si producono ogni anno 3 milioni di tonnellate di pneumatici, di cui il 60-70% diviene rifiuto tossico che inonda le discariche. Spesso poi c’è anche la malsana e dannosa abitudine di bruciarli per sbarazzarsene.
Il Progetto Tygre ha così pensato di utilizzare i vecchi pneumatici per trasformarli in nuove fonti di carburante sintetico (carburo di silicio e gas di sintesi) e materiale per componenti elettronici. A farne parte anche l’Agenzia nazionale italiana per le nuove tecnologie, l’energia e lo sviluppo economico sostenibile (ENEA), con sede a Portici (NA).
Per riciclare i pneumatici, li si riscalda in un reattore con vapore a 1.000 gradi Celsius. La maggior parte dell’energia necessaria per riscaldarli può essere fornito da syngas, composto da idrogeno, monossido di carbonio e diossido, e metano. Il prodotto risultante può essere usato come combustibile, in quanto ha una capacità termica simile a quello del gas naturale.
Altri sottoprodotti creati dalla gassificazione dei pneumatici comprendono carbonio solido, che può essere trasformato in carburo di silicio introducendolo in ossido di silicio ad alte temperature. Il carburo di silicio è un materiale prezioso per la ceramica industriale e i prodotti elettronici, ed è in genere molto costoso da produrre.
Intanto a fine marzo è nato un nuovo impianto di riciclaggio presso la sede Enea di Trisaia e si prevede che possa trattare 30 kg di rifiuti di pneumatici ogni ora. Sarà un futuro modello sperimentale per il riciclaggio di pneumatici.
Scritto da Luca Scialò
Fonte: http://www.tuttogreen.it
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