Si è tanto parlato in questi giorni di persone intelligenti, fughe di cervelli e poche occasioni di sviluppo cittadino. Eppure qualcosa nell'aria c'è. Si tratta della possibilità di ampliare e sviluppare maggiormente le aree urbane come spazio intelligente.
L'espressione nasce dal termine inglese smart city che indica, in senso lato, un ambiente urbano in grado di agire attivamente per migliorare la qualità della vita dei propri cittadini. La città intelligente riesce così a ridimensionarsi sul taglio dei propri abitanti conciliando e soddisfacendo le loro esigenze, senza dimenticare di prestare attenzione alle ovvie esigenze che vengono espresse delle imprese e delle istituzioni.
Benché il significato di tale espressione non sia ancora stato univocamente definito nei dettagli, si riscontra un certo accordo sulle caratteristiche di attenzione ai bisogni delle persone, di gestione oculata delle risorse, di sviluppo sostenibile e di sostenibilità economica; concetti che diventano cardini dell'idea di città intelligente, quindi non più un contenitore cittadino ma un ambiente in continua evoluzione.
Quest'idea non è una nuova utopia nata da progettisti interessati solamente a guadagni a discapito della cittadinanza. Il progetto è stato attuato per la prima volta a Rio de Janeiro, città pioniera dei primi esempi di implementazione intelligente delle tecnologie al fine di migliorare la vita comune e ridurre gli sprechi negli ambiti più disparati, che spaziano dal settore energetico a quello della gestione dei rifiuti.
In Europa solo di recente si è iniziato a parlare in termini di “Smart” (era l'anno 2010). Nel prossimo futuro l’Unione Europea prevede una spesa totale che si aggira tra i 10 ed i 12 miliardi di Euro in un arco di tempo che si estende fino al 2020.
Gli investimenti in conto sono volti a finanziare, o quantomeno stimolare, i progetti delle città europee che ambiscono a divenire "Smart". Tali progetti sono rivolti all’ecosostenibilità dello sviluppo urbano, alla diminuzione di sprechi energetici ed alla riduzione drastica dell’inquinamento grazie anche ad un miglioramento della pianificazione urbanistica e dei trasporti.
Un messaggio positivo di riqualificazione viene anche dalle nostre città italiane. Tra le prossime candidate per l’acquisizione di tale titolo vi è infatti Torino, che, grazie a vari progetti ed iniziative come "Torino Smart City", si conferma all’avanguardia delle implementazioni tecnologiche e logistiche volte a migliorare la vita in città. Un esempio è dato dai mezzi di trasporto, come la metropolitana a basso impatto ambientale o l’utilizzo di bus elettrici nel centro storico della città. Nell’aprile 2012, inoltre, è stata inaugurata una delle prime forme di cabina telefonica intelligente a servizio del cittadino. Il primo esemplare di cabina intelligente è stato collocato di fronte al Politecnico di Torino, appositamente per sottolineare il ruolo che ha avuto e che tuttora detiene l’università come fulcro di sviluppo e ricerca tecnologica.
Noi, da italiani, dobbiamo essere fieri del primato raggiunto dalla nostra Torino. Ciò non toglie che dovremmo spronarci vicendevolmente, sia per migliorare il posto in cui viviamo che noi stessi, con azioni concrete e non con programmi e progetti che trovano la loro fine su un foglio di carta.