venerdì 6 febbraio 2015

Ma le banche aiutano le StartUp ?

C’è un modo per le startup innovative di farsi conoscere ? possono davvero accedere a finanziamenti e crescere ? Esiste oggi un sistema che permette di ricevere un supporto dal circuito bancario ?

Abbiamo cercato per voi una risposta e grazie ad un interessante esposto di  http://millionaire.it/, l' abbiamo trovata per voi ! 




C’è chi come UniCredit sviluppa programmi di accelerazione : 
(https://www.unicreditgroup.eu/startlab/it/startlab.html): «Ci rivolgiamo a startup nate da meno di tre anni, attive nei campi del Life Science (biotecnologia, farmaceutica, medicina, health care), Clean Tech (energie rinnovabili, efficienza energetica), Ict (App e design digitale), Innovative Made in Italy (aziende tradizionali che abbiano una componente di innovazione). Ne selezioniamo 40 all’anno (10 per ogni settore) e offriamo loro un programma di accelerazione di un anno».

l’approccio di Intesa Sanpaolo, che con il programma Startup Initiative  incontra gli investitori  : 
(http://www.startupinitiative.com/en/index.html) offre un contatto tra startup innovative e investitori finanziari e industriali attraverso i cosiddetti “arena meeting”: incontri mensili in cui 10 startup hanno la possibilità di presentarsi con un pitch a una platea di investitori. Imprese sociali, biotecnologiche, medicale, Ict e Mobile, sono le categorie che hanno la possibilità di misurarsi nell’”arena”. Basta iscriversi al sito e descrivere la propria idea di business. Intesa Sanpaolo ha creato altresì tre fondi di venture capital: Atlante Ventures (con una dotazione di 25 milioni di euro destinati a imprese innovative di piccole dimensioni). Altante Seed (10 milioni di euro che sono investiti nelle fasi iniziali di una startup). E Atlante Ventures Mezzogiorno (anche qui 25 milioni di euro per lo sviluppo di imprese digitali nel Mezzogiorno).

«UniCredit ha iniziato a investire in prima persona nelle startup:
 tramite finanziamenti convertibili in azioni di durata massima fino a sette anni» spiega Garibotti. Che significa? La banca può fare un finanziamento da 30mila euro a 250mila euro in fase seed, quando cioè c’è maggior bisogno di capitali. La startup rimborserà il capitale a scadenza, al netto della quota di interessi che dovrà pagare nel corso dei sette anni. Se la startup va bene e riceve interesse da parte degli investitori, la banca può decidere di convertire in azioni il finanziamento, diventando azionista dell’impresa».

La Banca di Credito Cooperativo ha messo a punto il mutuo Buona Impresa:
 Per lo startup delle giovani aziende (http://www.buonaimpresa.it/) pensato per coprire le esigenze di investimento iniziale di un’impresa fondata da chi ha meno di 35 anni. Caratteristiche: durata massima cinque anni, importo massimo 100mila euro, e preammortamento (cioè non si ripaga il capitale) per i primi 12 mesi. Per imprese in fase di sviluppo, il mutuo può arrivare a tre milioni di euro.  Analoga iniziativa rivolta ai giovani Under 35, alle donne e ai lavoratori è quella di Banca Marche, che con il programma Youstartup! offre una nuova linea di finanziamenti a imprese costituite da non più di 12 mesi (non più di 36 nel caso di imprese femminili).http://www.bancamarche.it/youstartup_finanziamenti_per_nuove_imprese

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